L’otto volte iridato, Marc Marquez, ha macchiato la propria immagine di campione per i noti fatti del 2015 che hanno coinvolto anche Valentino Rossi.
Sono stati gli unici nella storia della MotoGP ad aver vinto 6 riconoscimenti iridati. Il Dottore ha avuto la capacità di salire sul tetto del mondo anche nella classe 500, vincendo nel 2001 l’ultimo Mondiale della storia con la cilindrata dimezzata rispetto agli attuali prototipi 1000. Il Dottore, a differenza di Marc, ha fatto la storia in Yamaha, oltre che in Honda HRC, festeggiando titoli con due moto diverse.
L’attuale alfiere del team Gresini, in termini di talento assoluto, probabilmente non è secondo a nessuno nella storia della classe regina. Un funambolo geniale, capace di battere straordinari interpreti come Lorenzo e Rossi, oltre al suo storico teammate Pedrosa. A differenziare i due straordinari interpreti della classe regina sono stati gli atteggiamenti in pista. La personalità del numero 46 è risultata dirompente sin dalle categorie minori. Valentino ha stravolto i paradigmi di un Motomondiale che prima del suo arrivo era una disciplina seguita da un ristretto numero di fan.
Tutti, ma proprio tutti, dovrebbero ringraziare il centauro di Tavullia per le proprie carriere e le posizioni economiche faraoniche. I soldi che giravano prima dei successi del Dottore non erano, minimamente, paragonabili ad oggi. Valentino Rossi è stato un mito della MotoGP, probabilmente sino all’arrivo del giovane di Cervera. Quest’ultimo decise di inserirsi nel testa a testa tra i due alfiere della Yamaha, nel 2015, ma a tutto vantaggio del connazionale Jorge Lorenzo.
Il maiorchino, dopo un inizio stentato nel confronto diretto con il numero 46, riuscì a rimontare nella seconda parte di campionato 2015. Senza i contrasti tra Rossi e Marquez, probabilmente, non avrebbe mai portato a termine il sorpasso in classifica. L’epilogo malesiano, alla vigilia dell’ultimo atto di Valencia, consegnò di fatto il titolo nelle mani dello spagnolo. Valentino Rossi fu ingenuo e cadde nella trappola di Marc. Il suo fallo di reazione rimarrà una delle immagini più brutte nella storia del motociclismo, tuttavia il 46 fu provocato a Sepang.
Marquez vs Rossi? Arriva l’inaspettata provocazione
Dopo il calcetto rifilato al 93 il Dottore subì una sacrosanta penalità a Valencia. Dovette partire dall’ultimo posto della griglia e rimontò sino alla quarta posizione. Jorge Lorenzo fu scortato al traguardo dal centauro dell’HRC, festeggiando il suo ultimo mondiale. Il sogno della decima corona sfumò per sempre per Rossi. Quest’ultimo non ha mai perdonato il Cabroncito per i suoi atteggiamenti provocatori.
All’epoca il talento di Cervera aveva già vinto 2 titoli mondiali in top class, ma era preoccupato dalla presenza ingombrante di un mostro sacro come Rossi. Nessuno riusciva a capacitarci come un rider di 36 anni riuscisse a tenere testa a giovani fenomeni. In una intervista a Moto.it l’ex manager della Honda HRC, Livio Suppo, ha ammesso che fu una battaglia tra due leoni, quello vecchio e quello giovane.
“’E’ stata una pagina sfortunata nella storia del motociclismo in generale, perché il nostro sport è sempre stato uno sport in cui c’è sempre stato tanto rispetto, anche da parte dei fan, nei confronti dei piloti, anche se erano rivali. D’altronde quell’anno i tifosi di Vale con Marc, secondo me, andarono in una direzione diversa”, ha spiegato Suppo. Quest’ultimo aveva avvertito lo spagnolo: “In Argentina gli dissi: ‘Marc, Vale gareggiava nel mondiale 1996, avevi tre anni, sei nato nel ’93, pensa all’esperienza che ha, fino ad oggi hai sempre fatto cose che ha fatto anche lui: il sorpasso di Jerez, uno lo ha fatto a Gibernau, l’altro lo ha fatto a Jorge Lorenzo. Andare contro Valentino non farebbe bene, perché Valentino in questo mondo è come andare contro il Papa“.