La gara del Mugello ha fatto esplodere di rabbia Marc Marquez. Emblematico quanto dichiarato nelle interviste post Gara.
La gara del Mugello in MotoGP ha restituito una Ducati in grande spolvero ma ha confermato purtroppo che la distanza tra la moto italiana e le altre in gara rimane ancora incolmabile. Soprattutto per le case giapponesi, che stanno vivendo una delle crisi più lunghe e difficili della loro storia nella classe regina. La Yamaha è passata dall’essere la moto più equilibrata del Mondiale al diventare, nel giro di qualche anno, quella più complicata da guidare. Ma anche la Honda non scherza. Qui però c’è anche un ulteriore motivo.
Infatti da quando nel 2020 Marc Marquez si è infortunato al braccio destro ed è entrato in un calvario terminato solo dopo la metà della scorsa stagione, la moto non è stata praticamente più sviluppata, o comunque portata avanti da tecnici giapponesi che sono andati sulla loro strada senza meta. E ancora oggi se ne pagano le conseguenze, con una RC213V che è tutt’altro che cucita addosso allo spagnolo.
La Honda attuale, tuttavia, non sembra guidabile da nessuno. Lo dicono i numeri dei punti conquistati ma anche un altro fattore: le cadute. In questo 2023 sono state numerose e anche molto pericolose. Basti pensare a Joan Mir, che ne ha collezionate già 12 e una commozione cerebrale gli ha fatto saltare Termas de Rio Hondo, mentre un infortunio al mignolo l’ha messo fuori gioco al Mugello.
Alex Rins, che con la vittoria di Austin è stato, di fatto, l’unico pilota Honda che non fosse Marquez a vincere una gara dal 2017, è invece incappato in una brutta caduta al Mugello, procurandosi una frattura a tibia e perone che lo terrà fuori per parecchio tempo.
Marquez, l’ammissione choc al Mugello
La caduta nel GP d’Italia ha irritato e non poco Marquez, che ai microfoni di DAZN, ha sfogato tutta la sua frustrazione per un momento che davvero definire complicato è poco. In particolare lo spagnolo ha affermato che al minimo errore la moto lo molla, ma soprattutto in molte occasioni non si capisce il motivo della caduta.
Poi ha sentenziato: “Dobbiamo correre più rischi degli altri per essere davanti. Mi sono controllato molto per tutto il tempo, perché so che questo circuito è molto veloce, e se cadi ti puoi infortunare. Tutti i piloti Honda devono correre troppi rischi e non può essere così“. A chi gli ha fatto notare poi che ora arriva il Sachsenring, una pista dove ha sempre battuto la concorrenza, Marquez ha risposto che è sì un bene, ma che questo alla fine non risolverà i problemi della Honda.
Anzi, l’iberico ha ribadito che la volontà dei piloti Honda è quella di tornare a vincere, ma rischiano troppo per essere “anche solo a un livello ottimale“. Ed è tornato ad attaccare i tecnici giapponesi, perché ha ribadito con ancor più durezza che non sa cosa sistemare di questa moto “perché ci sono tante cose che non funzionano“. E ora? Il rischio è concreto di un addio a fine stagione, se non dovesse arrivare una moto in grado di vincere. Le prossime settimane saranno fondamentali.