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Malaguti vicina allo stop


Malaguti, marchio italiano tra i più noti per quanto riguarda gli scooter, cesserà la produzione il 15 aprile, data dopo la quale inizierà la cassa integrazione straordinaria che si concluderà ad ottobre, momento in cui si deciderà se l’azienda potrà ripartire o dovrà definitivamente chiudere i battenti.

Il noto brand, reduce dai festeggiamenti per i suoi primi ottant’anni, avrebbe infatti bisogno di un compratore che potesse affiancare o meglio subentrare a Antonino e Marco Malaguti, ultimi eredi di una dinastia che fin dal 1930 ha diretto una casa che in Italia è diventata sinonimo stesso di scooter. 
 
Al momento sono a rischio i 180 posti di lavoro degli operai impiegati nella fabbrica di Castel San Pietro, manodopera altamente specializzata che sarebbe un peccato mortale perdere per il gruppo bolognese e per tutto il settore italiano delle due ruote in generale. 
 
La notizia era nell’aria da qualche tempo ma le vicende della Moto Morini e di altri colossi in crisi come la Yamaha l’avevano forse messa in secondo piano tanto che ora la vicenda ha assunto quasi improvvisamente toni molto drammatici, soprattutto per le parti direttamente coinvolte. 
 
L’ipotesi più suggestiva e interessante sarebbe quella di un intervento diretto di Ducati, che da tempo utilizza gli scooter Malaguti per gli spostamenti nel paddock MotoGP, ma per il momento purtroppo è appunto solo un’ipotesi che non ha riscontri, ma che stuzzica molto tanto i centauri più incalliti che i difensori del made in Italy che preferirebbero una soluzione “nazionale” alla crisi del prestigioso produttore bolognese di scooter.