C’è una categoria di moto che per molti anni ha sofferto nelle vendite. La sue vendite stanno esplodendo proprio negli ultimi tempi
Gli ultimi quindici anni sono stati duri per le sportive. Norme anti-inquinamento sempre più severe, controlli intensificati sulle strade, stigma sociale verso l’alta velocità: tutto sembrava remare contro. Le vendite si trascinavano stancamente intorno alle 4.000 unità l’anno. Sembrava ormai che il loro destino fosse segnato.
Il 2024 invece ha stravolto ogni previsione. Le vendite sono schizzate da 5.778 a 9.448 moto, è un incremento che arriva vicino al raddoppio, e che arriva completamente imprevisto. Le sportive ora rappresentano il 5,6% del mercato totale. Un risultato che ha lasciato di stucco anche i più ottimisti del settore.
Il nuovo corso delle due ruote veloci
Proviamo ad analizzare nei dettagli le protagoniste di un’impennata di vendite che nel 2024 è stata pari al 63%, un dato record.
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L’Aprilia RS 660 guida la carica con 944 esemplari venduti. Un successo nato dalla capacità di interpretare i gusti dei motociclisti moderni, con una versatilità che apre alla sportiva “pura” nuove possibilità. La impegnativa Ducati Panigale V4 segue a distanza con 695 unità, mentre subito dietro troviamo un’altra rappresentante Aprilia, e precisamente la nuova RS 457 che ha convinto 635 appassionati: un debutto col botto.
Si tratta di un fenomeno relegato al settore esclusivo delle maxi moto? Potrebbe sembrare logico ma non è proprio così: le piccole cilindrate non stanno a guardare. La Yamaha R125 ha attirato 549 nuovi piloti. Honda piazza due modelli nella top ten: la CBR 600 con 542 pezzi e la sorella maggiore CBR 650 con 520. Dietro si posizionano la Ninja 500 di Kawasaki (468), le Yamaha R1 (459) e R7 (413), chiude la BMW S 1000 R con 356 unità.
Le cilindrate medie sono però quelle dominano realmente il mercato. Il segmento 501-800 cc raccoglie 3.695 vendite, seguito dalle medio-piccole 126-500 cc con 1.993 moto. Le 801-1000 cc toccano quota 1.749, mentre le entry level 125 cc si fermano a 1.244. Le maxi oltre il litro chiudono con 1.060 esemplari.
Aprilia primeggia anche nella classifica costruttori col 21,4% del mercato. Yamaha si difende bene col 17,8%, tallonata da Kawasaki al 15,7%. Honda raggiunge il 13,6%, mentre Ducati e BMW chiudono con l’11,9% e il 5,7%.
I numeri sono l’espressione di una profonda verità: la voglia di moto sportive non è mai tramontata. Gli appassionati aspettavano solo il momento giusto. Le case motociclistiche hanno saputo rinnovarsi senza snaturarsi. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: le sportive sono più vive che mai, più ecologiche e sostenibili ma non per questo meno emozionanti. Sono pronte a far sognare una nuova generazione di motociclisti.