Ancora una volta gli appassionati di MotoGP si trovano a dover piangere per una grave perdita. Impossibile non restare commossi per una morte arrivata troppo presto.
Correre in MotoGp, ma vale un po’ per tutte le categorie del Motomondiale, può essere esaltante per l’adrenalina che si respira nel momento in cui si sale in sella alla propria moto, ma comporta anche dei rischi che è bene mettere in conto. Tutti i protagonisti di questo sport ne sono certamente consapevoli, ma sono disposti a correre questi pericoli pur di soddisfare questa passione.
Nonostante questo ancora troppo spesso, ci ritroviamo a dover parlare di lutti che riguardano alcuni centauri, pur avendo cercato di fare il possibile per salvaguardare la sicurezza di tutti. L’ultimo caso riguarda un motociclista legato soprattutto alla Yamaha.
Una terribile scomparsa per chi ama la MotoGP
Questa volta, è bene precisarlo, ad avere perso la vita non è un motociclista protagonista di un incidente nel corso di una corsa, ma qualcuno che comunque ha legato il suo nome a questo sport, quindi apprezzato anche da tutti gli appassionati.
Si tratta di Mirko Giansanti, ex-pilota con una lunga carriera alle spalle tra 125 e 250 nel Motomondiale, scomparso il 7 agosto 2023, che avrebbe compiuto 47 anni il prossimo 14 settembre. L’ex centauro, che aveva corso tra gli anni ’90 e Duemila per poi diventare direttore sportivo del team Yamaha GRT, da lui fondato insieme a Filippo Conti, si è spento presso l’hospice di Terni, dove era ricoverato da qualche tempo per una malattia incurabile.
Tra i suoi meriti c’è quello di avere creato il Giansanti Racing Team, che porta il suo nome, che ha preso parte prima al Mondiale Supersport negli anni 2016-2018, poi in Superbike. Nl 2017 il team era riuscito a conquistare il titolo in SSP con LUcas Mahias, nell’anno successivo il pilota si è piazzato al secondo posto, mentre la squadra ha vinto il titolo costruttori. Ottimo anche il risultato ottenuto nel 2021, a due anni di distanza dall’approdo in Superbike: oltre a conquistare il titolo di Miglior Team Indipendente, è arrivato anche quello di miglior pilota indipendente. Insomma, una conferma evidente di come Giansanti sia stato lungimirante anche in veste di dirigente.
Una perdita pesante
A trasmettere a Mirko la passione per le due ruote era stato papà Fosco, che è stato pilota professionista negli anni ’70. Nella sua carriera ha partecipato a 141 gran premi, andando a podio 12 volte, purtroppo senza mai vincere una gara. Un infortunio alla mano che ne aveva compromesso la mobilità lo ha spinto a dover appendere il casco al chiodo prima di quanto avrebbe pensato.
Davvero toccanti le parole di Don Alessandro Rossini, che ha celebrato il suo funerale: “Gesù gli ha voluto restituire una moto più bella, quella del Paradiso, una moto molto colorata che va alla velocità della luce, che supera le nuvole” – ha detto nel corso dell’omelia.