Sconvolgente retroscena quello rivelato da Loris Capirossi: risale ai tempi in cui era un pilota della Ducati. Stenterete a crederci
Loris Capirossi è uno dei campioni italiani più amati del mondo delle due ruote. Talento precoce, vinse il suo primo titolo iridato a soli 17 anni nella classe 125 e da quel momento in poi si guadagnò le attenzioni di tutti.
Attenzioni che comunque non gli misero pressione, riuscendo a trionfare anche l’anno dopo, sempre in 125, anche l’anno dopo. Poi, nel ’98, il titolo nella classe 250 e nel 2000 il salto in 500 con il team di Sito Pons. Furono stagioni difficili per il bolognese, che comunque fece del suo meglio portando a casa alcune vittorie importanti.
Difficoltà che proseguirono anche in Ducati, con cui si legò nel 2003 e con il quale ottenne subito buoni risultati. Poi, però, seguirono altri problemi, che di fatto gli impedirono di ottenere la soddisfazione massima della vittoria di un titolo mondiale. Successo che arrivò a Borgo Panigale soltanto con Casey Stoner, unico in grado di gestire la Desmosedici di quegli anni. Il suo passaggio alla Rossa segnò peraltro l’addio alla squadra emiliana, dopo il quale si trasferì prima in Suzuki e poi in Pramac, ultimo team della sua carriera.
Loris Capirossi, il retroscena scuote i tifosi
La carriera di Capirossi fu segnata da tante difficoltà e avvicendamenti, che tra l’altro lo videro rivale anche di Valentino Rossi, lo stesso che qualche anno prima del suo esordio nella classe regina dormì nel suo camper, come raccontato dallo stesso ex ducatista in un’intervista passata a La Repubblica.
Ma nella stessa occasione, Loris ha rivelato al mondo anche un particolare retroscena, chiara testimonianza di come in Ducati le cose non andarono per il verso giusto. “Mi trattarono come spazzatura, cibo scaduto” raccontò l’ex pilota, protagonista anche di una rissa con Livio Suppo, ai tempi a capo del team in MotoGP, che di fatto pose fine la sua esperienza con la squadra bolognese.
Tuttavia, per Capirossi, arrivò una “grande rivincita“, come lui stesso l’ha definita nella stessa intervista, e l’occasione fu a Motegi nel 2007, ultima sua vittoria nel Mondiale. “Il tempo ha dimostrato che Stoner era l’unico che sapeva guidare la 800” ha detto il tre volte iridato.
Insomma, la sua è stata una carriera molto complicata. Dopo l’avvio “a razzo” dei primi anni, le difficoltà hanno condizionato il suo rendimento nella classe regina. Forse sarebbe potuta andare diversamente in altre circostanze, ma ciò non toglie il suo immenso valore da pilota che ancora oggi lo rendono una delle persone più amate dagli appassionati di motociclismo.