Jorge Lorenzo si racconta in piena libertà, riferendosi ai suoi trascorsi da pilota campione quindi riprendendo dei riferimenti a Valentino Rossi e svelando alcune verità sul presente dei colleghi.
Parla senza troppi freni e rispondendo alle più disparate curiosità che riguardano l’universo della MotoGP. È Jorge Lorenzo, il quale è intervenuto da invitato al podcast ‘Tengo un plan’, a raccontarsi partendo dal presente, polemico come alla sua epoca, circa i cambiamenti all’interno di Honda e l’entusiasmo che trascina Ducati. In ogni caso, il segreto è sempre lo stesso – al di là dalle circostanze – ovvero il duro lavoro, sebbene a volte può trasformarsi in ossessione. Come accaduto a lui.
Il pilota di Palma de Maiorca ha confessato: “Sono sempre stato un osservatore ma fino a diventare ossessionato. Nel 2019 praticamente non vivevo, era tutto lavoro e dedizione”. In effetti l’asticella era molto alta, siccome l’obiettivo era trionfare con una Honda, che aveva visto ritirarsi più piloti quali Pedrosa e Pol Espargaró, campione del mondo. Il paragone è con i tempi attuali, dovuto anche alla separazione da Marc Marquez. Secondo Lorenzo, la moto è peggiorata nelle sue peculiarità e ciò ha influenzato il risultato dei piloti.
Proprio dallo spunto relativo alle decisioni recenti di Marc Marquez, Jorge Lorenzo parte per rivelare i guadagni nel MotoGP. Con grande sorpresa, oggi i piloti intascano meno di quanto riuscivano a guadagnare in passato: “Al di là di Marquez, oggi non si arriva a guadagnare quello che abbiamo ottenuto negli ultimi 10-15 anni”. Anche a Valentino Rossi è il riferimento, anzi lo nomina come primo: “Rossi, Pedrosa, Márquez, Stoner e forse siamo riusciti a firmare contratti molto buoni, milionari. Ora si paga di meno”.
MotoGP, le rivelazioni di Jorge Lorenzo sorprendono: c’entra anche Valentino Rossi
Secondo il pilota spagnolo, il motivo di questo abbassamento del tetto dei guadagni è dovuto a fattori che hanno interessato l’intera società. Ha influito molto il Covid-19, siccome le fabbriche hanno ridotto i salari durante l’epoca della pandemia: “Ducati ad esempio ha puntato solo su piloti giovani e non affermati. Io sono stato l’ultimo galattico che hanno tesserato”. Inoltre, anche il fatto che meno gente possa partecipare è un ingresso mancante e sopratutto si rende meno interessanti per eventuali sponsor.
Il formato, infine, secondo Jorge Lorenzo ha la sua parte di responsabilità. Oggi si giocano il doppio delle gare, quindi aumenta l’impegno e la distribuzione dei compensi è su più piloti: “Ci sono le carriere Sprint, quindi il doppio, anche se sono più brevi. Quindi i piloti per il prossimo contratto vogliono più soldi, il doppio di bonus e di stipendio perché corrono il doppio”.