Il pilota di certo non va per il sottile e, senza remore, spiega i motivi per i quali preferisce una casa motociclistica all’altra: la motivazione potrebbe non trovare tutti d’accordo.
Per quanto sopraffino e avanzato possa essere il lavoro degli ingegneri e di coloro che contribuiscono alla costruzione di una motocicletta e/o di una bike che consenta di gareggiare, conta molto anche l’attitudine del pilota, nonché quanto il prodotto finale combaci con le caratteristiche. La disamina di una vettura finisce per essere molto soggettiva e dipendere dalle virtù e dai talenti di ciascuno. Tuttavia, ogni opinione invita a riflettere e in qualche caso è uno sprono per migliorare.
A parlare in questa occasione è Axel Bassani. Il 24enne pilota di SBK ha terminato i testi di Jerez con buoni risultati, mancando per soli tre secondi la vetta del podio. Un distacco non indifferente, siccome si misura in attimi nel campionato mondiale di Superbike ma i risultati consentono di tracciare la linea dei punti sui quali lavorare per arrivare al massimo risultato. Attualmente, lo sportivo di Feltre guida un’imponente Kawasaki ZX-10RR e ha sfruttato i giri a disposizione per studiare le caratteristiche della sua vettura in vista delle prossime uscite.
Perciò ha commentato il post-Jerez lasciandosi andare a varie considerazioni volte a migliorare la struttura delle due ruote: “Abbiamo compreso il nostro problema, era l’obiettivo. Perciò non abbiamo girato molto, bensì soltanto 20 tornate, in quanto c’era da capire gli aspetti della moto”. La prima volta è notoriamente la più difficile, ma il giovane pilota pare avere le idee ben chiare.
SBK, Bassani parla della sua Kawasaki e la compara con la Ducati
Inevitabile per Axel Bassani, che ha debuttato nel campionato mondiale di Superbike nel 2021 con una Ducati Panigale V4R nel team Motocorsa Racing, fare il paragone proprio con una moto della nota azienda di Bologna: “La Kawasaki è completamente diversa. La ZX-10RR mi consente di sbagliare anche se non sono del tutto ok, la Ducati è più ‘bastarda’”. In che senso? Il pilota spiega che la due ruote italiana è severa come guida, se non sei al 100%. Ogni errore si paga in termini di risultati. Quindi promuove il suo nuovo “giocattolo”, perché: “Ha un cambio morbido, che ti consente di cambiare curva”.
Certamente ci sono molti aspetti sui quali lavorare, poiché Axel Bassani ammette, ad esempio, di non aver ancora trovato la base. Inoltre, la nuova moto impenna molto e quindi si può perdere l’equilibrio, mentre durante le frenate non riesce ancora a rallentare secondo i ritmi che preferisce. Tuttavia le sensazioni sono rassicuranti: “Sappiamo dove lavorare, studieremo i dati e capiremo la direzione da seguire”. Poi, si avvierà lo step definitivo: dalle gomme morbide alle gomme a tempo.