Le ricordate tutte? Queste moto 125 erano il sogno degli italiani cresciuti negli anni ’90, ecco quanto valgono oggi

Rombo inconfondibile, design cattivo e prestazioni che facevano girare la testa: le 125 degli anni ’90 hanno lasciato il segno

Gli anni ’90 hanno regalato a noi che eravamo giovani in questo periodo d’oro delle due ruote, specialmente italiane, dei momenti che non si possono dimenticare, e che questi tempi ecologici e compatibili non potranno mai più eguagliare. Si può cercare di ritrovare quelle emozioni nell’usato, ma occorre essere disposti a pagare parecchio.

125 anni 90
Regine anni ’90 – nextmoto.it

Moto da sedicenni che sembravano uscite dai circuiti: Aprilia RS, Cagiva Mito, Honda NSR. Nomi che ancora oggi fanno venire la pelle d’oca. Nei parcheggi delle scuole si formavano gruppi in base alla marca della moto. Chi aveva una 125 sportiva era il tipo che tutti volevano come amico.

Le 125 regine dell’asfalto anni ’90

Le discussioni su quale fosse la più veloce non finivano mai. C’era chi giurava che la sua toccava i 180 all’ora. Nessuno poteva verificarlo, quindi tutti ci credevano. Che tempi. L’Aprilia RS 125 aveva un fascino speciale. Aggressiva, cattiva, con quelle linee che gridavano velocità. La guidavi e ti sentivi Biaggi anche se andavi solo a comprare le sigarette per tuo padre.

125 anni 90
Cagiva Mito (wikimedia commons) – nextmoto.it

La Cagiva Mito era forse la più bella. Il forcellone “a banana” la rendeva unica. Quando passavi in paese, la gente si girava. Non era solo una moto, era uno status symbol su due ruote.

Gilera con le sue SP01 e SP02 puntava su linee più classiche. Honda NSR 125 univa tecnologia giapponese e prestazioni da urlo. Yamaha TZR e Suzuki RG completavano il quadro delle sportive che hanno segnato un’epoca.

I ragazzi di oggi difficilmente potranno capire cosa significasse avere una 125 sportiva negli anni ’90. Era libertà pura. Ti bastava un pieno e potevi andare ovunque. Niente cellulari, niente social. Solo tu, la strada e quel rumore di miscela che ti entrava dentro.

Le normative anti-inquinamento hanno spento piano piano il rombo dei due tempi. I quattro tempi hanno preso il sopravvento. Più puliti? Sì. Più ecologici? Certo. Eppure quel sound, quel profumo di miscela, quella sensazione di guidare qualcosa di speciale… tutto questo non tornerà più.

Oggi queste moto sono diventate oggetti da collezione. Un’Aprilia RS o una Mito in buone condizioni valgono tra 4.000 e 7.000 euro. I modelli speciali o quelli perfettamente conservati arrivano anche a 10.000 euro. Cifre impensabili all’epoca, quando le compravi nuove per molto meno.

Ma attenzione perché i collezionisti cercano esemplari originali. La Cagiva Mito Lawson o l’Aprilia RS Extrema sono le più ricercate. Trovarle senza graffi è quasi impossibile. La maggior parte ha vissuto intensamente, proprio come i loro proprietari e averne una intonsa significa davvero possedere un tesoro raro.

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