Possibili nuovi cantieri in arrivo nella rete autostradale italiana. L’allarme lanciato presuppone diverse difficoltà per gli automobilisti.
Ogni giorno sono decine di migliaia le autovetture che circolano nell’intera rete autostradale italiana. Un’arteria enorme ad alta percorrenza che permette, ad automobilisti e autotrasportatori, di viaggiare comodamente e raggiungere le proprie destinazioni nel minor tempo possibile, viste le strade ampie ed i limiti di velocità piuttosto alti.
Non mancano però le problematiche per quanto riguarda le autostrade stesse. C’è chi si lamenta per il prezzo del pedaggio, che è soggetto a variazioni ed aumenti certo non piacevoli. Senza dimenticare il costo elevato del carburante nelle pompe di benzina proprio presenti sulla rete autostradale. Ma il cruccio più grande sono i frequenti cantieri che rischiano di rallentare la viabilità e creare traffico in più.
Impossibile non ricordare gli infiniti lavori sull’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, che avevano fatto diventare la principale arteria del sud Italia come una sorta di barzelletta. In realtà, una ricerca effettuata dal Nomisma conferma quanto siano importanti i cantieri ed i lavori di ristrutturazione e miglioramento di queste strade. La rete gestita da Autostrade per l’Italia avrebbe assoluto e immediato bisogno di interventi di manutenzione e rinnovamento.
Nomisma lancia l’allarme: le autostrade italiane sono tutte da rinnovare e ammodernare
L’analisi effettuata da Nomisma, società di consulenza per il business e la ricerca, conferma dunque il bisogno di mettere mano alle autostrade. Si tratta di percorsi che contano una media di circa 44.000 veicoli giornalieri in circolazione. Dunque sono urgenti le necessità di nuovi cantieri per ammodernare le strade ed i servizi, anche per rendersi maggiormente solide per il frequente attraversamento di autoveicoli e tir.
Il resoconto del documento presentato dalla suddetta società di consulenza è chiaro e netto. Nonostante i tanti soldi stanziati negli ultimi decenni dallo Stato, superiori ai 20 miliardi di euro, non sono stati effettuati tutti i lavori necessari. L’impegno economico non ha colmato tali lacune, anche perché si calcola un fabbisogno necessario tra i 40 ed i 50 miliardi di euro per poter rendere la rete autostradale moderna e sicura.
Possibile dunque che si metta mano alle autostrade e si aprano nuovi cantieri, anche con il rischio di causare traffico e rallentamenti su diverse parti dell’arteria. Ma qui sorge un altro cruccio, quello legato alle concessioni. Alcune scadranno nel 2032, altre nel 2039. Un arco temporale troppo breve per portare investimenti così imponenti, tenendo conto anche degli anni che andranno persi per le tempistiche di approvazione e di apertura dei cantieri.
Una bella gatta da pelare per lo Stato italiano e per le società che si dividono gestione e manutenzione delle autostrade. Una cosa è certa: si dovrà fare il possibile per evitare episodi anche lontanamente simili al crollo del Ponte Morandi del 2018.
