Casey Stoner non è mai banale, ed in questi giorni, ha parlato di alcuni aspetti relativi ai duelli in MotoGP. Parole importanti.
L’epoca attuale che la MotoGP sta vivendo non è di certo la più entusiasmante, soprattutto dopo anni nei quali lo show era all’ordine del giorno. Ad oggi, i sorpassi ed i duelli in pista sono diventati difficili per via di un’aerodinamica sempre più complessa, con Casey Stoner che ha più volte invitato a rivedere i regolamenti, in favore di un taglio alla downforce ed all’elettronica, in modo da rendere le gare più spettacolari.
Inoltre, Stoner vuole che la guida per i piloti torni ad essere più complicata, con la sopracitata elettronica che deve arrivare in aiuto solo per questioni legate alla sicurezza. L’australiano ha poi affrontato il tema delle sfide mentali che ci sono tra i piloti, narrando una differenza tra oggi e la sua epoca, in cui sfidava Valentino Rossi ed altri fenomeni assoluti.
Casey Stoner, ecco le sue parole sui duelli
Nel corso di un’intervista concessa a “TNT Sports“, Casey Stoner ha riflettuto sull’importanza della forza mentale, un aspetto che in MotoGP, all’epoca dei grandi campioni del passato, era all’ordine del giorno. Secondo il due volte campione del mondo, al giorno d’oggi, i piloti cercano di rischiare il meno possibile nella sfida mentale ai rivali, dal momento che tutti hanno dei punti deboli più o meno importanti.
Ecco le sue parole: “Credo che le rivalità ci siano anche oggi, ma è come se fossero nascoste sotto un velo, si deve essere bravi a scovarle. Capisco come tutti vogliano vedere il nocciolo della questione, ma secondo me c’è un errore che a volte capita. Infatti, se cerchi di entrare nella mente di un avversario e lo fai nel modo sbagliato, lo rendi solamente più forte, si può capire come stiano solo cercando di compensare alcune loro mancanze nel momento in cui provano ad intimidirti“.
Stoner ha poi aggiunto: “Finché si è bravi ad imparare dagli attacchi degli altri, si può solo che diventare più forti. Al giorno d’oggi, vedo che tra i piloti c’è molto rispetto perché tutti hanno dei punti deboli e sono in difficoltà su alcuni aspetti, non c’è bisogno di rischiare troppo rischiando di crearti dei nemici che poi possono diventare anche più forti“.
In passato, da questo punto di vista, i piloti erano più cinici, con Valentino Rossi che di questo ha fatto la sua forza principale. Il “Dottore”, che a livello di velocità pura non era forse il migliore in assoluto, poteva diventare una vera e propria spina nel fianco attraverso le parole e l’utilizzo dei media, cosa che oggi avviene sempre in maniera minore.
Come possiamo vedere, tutti i rider sembrano quasi amici tra di loro, non ci sono più quelle discussioni accese che avevano reso la MotoGP così popolare. Probabilmente, questo è il frutto anche dell’epoca che stiamo vivendo, dove il politicamente corretto sta dominando la scena. Chiunque provi ad uscire fuori dal seminato, infatti, rischia sempre grosso.