Non tanti conoscono la storia di Michael Schumacher tra il primo ritiro nel 2006 e il suo ritorno in F1 nel 2010. Ed è legata al mondo delle due ruote.
Dici F1 e velocità e dici Michael Schumacher. Il pilota tedesco, ormai lontano dalle scene dal 2013 per le conseguenze del gravissimo incidente sulle nevi di Meribel, rimane ancora oggi uno dei campioni più amati dagli appassionati di motorsport. Le sue imprese in pista sono tutt’ora tra le più conosciute, anche dai giovani che non hanno potuto apprezzare dal vivo la sua guida.
Nella sua vita, Schumacher ha sempre dimostrato una grande passione verso la velocità e tutte quelle attività che gli permettevano di raggiungerla e avere quelle scariche di adrenalina che viveva in ogni weekend di gara: dallo sci al paracadutismo, passando però anche per le moto.
Sì, perché un altro grande amore del tedesco sono state le due ruote. Oltre a possederne diverse nella vita normale e con le quali amava muoversi, riuscì anche a guidarne qualcuna in pista. Anche perché non molti ricordano che in realtà Schumi corse davvero con le moto.
Schumacher e l’amore per le moto
Tutto accadde dopo il primo addio alla F1 datato 2006, dopo la grande delusione del Mondiale mancato per un soffio con la Ferrari e che andò a Fernando Alonso. Il tedesco non mollò definitivamente il paddock ma sempre con la Rossa partecipò ad alcune gare del campionato 2007 come superconsulente e come terzo pilota nel 2008.
Ma nel frattempo Schumacher sviluppò un’altra idea incredibile, ossia quella di mettersi davvero in gioco con le moto. Quasi ad emulare quel John Surtees capace di vincere Mondiali sia con le due che con le quattro ruote. Che la passione fosse forte lo capirono tutti quando fu ospite più volte del paddock del Motomondiale, tanto che scese in pista a Valencia per un assaggio della Ducati Desmosedici GP7 campionessa del Mondo MotoGP 2007 con Casey Stoner, ma non tutti sanno che fece anche un test privato con la Rossa e provò diverse Superbike.
Il Kaiser però andò oltre e disputò qualche gara in Italia nel trofeo KTM, ma grazie all’amicizia con il pilota professionista Martin Bauer decise di cimentarsi nell’IDM Superbike, il campionato tedesco. Un’esperienza poco fortunata, perché non arrivò mai a punti. Nel 2008 disputò addirittura la 8 ore di Oschersleben, prova valevole del Campionato del Mondo Endurance riconosciuto dalla FIM, ma dovette ritirarsi per problemi tecnici dopo un’ottima qualifica.
L’episodio però che cambiò tutto avvenne l’11 febbraio 2009, quando Schumacher, durante un allenamento privato sul circuito di Cartagena, perse il controllo della sua Honda CBR 1000 e cadde malamente perdendo conoscenza per qualche minuto. Trasportato in ospedale venne subito dichiarato fuori pericolo ma riportò una brutta botta al collo. Un problema questo che gli costò il ritorno in pista con la Ferrari nel Mondiale di quell’anno per sostituire Felipe Massa dopo l’incidente in Ungheria.
Ma a fine anno poi si accordò con Mercedes per il grande rientro nel 2010. Un sì che fece sfumare la possibilità di correre ancora con le moto. Infatti senza F1 era tutto pronto per correre qualche gara dell’IDM con la KTM RC8R ufficiale.