Casey Stoner è stato uno dei più grandi piloti della storia, ma una grave malattia lo ha portato a ritirarsi in anticipo.
Tutti i tifosi della Ducati hanno a cuore Casey Stoner, un fenomeno in pista che ha dato modo alla casa di Borgo Panigale di vincere il primo storico Mondiale in MotoGP nel 2007. Il pilota si confermò anche con la Honda nel 2011, ma l’anno seguente decise di ritirarsi.
Si è trattato di un fulmine a ciel sereno, con il pilota australiano che stava lasciando il mondo delle corse a soli 27 anni, quando ancora era uno dei migliori. Nessuno al momento riuscì a capire pienamente quello che stava succedendo e per anni ci si è domandati il perché di quella decisione.
Stoner avrebbe sicuramente dato del filo da torcere ai grandi campioni spagnoli Jorge Lorenzo e Marc Marquez, dominatori nello scorso decennio, ma quelle lotte in pista potranno solamente essere sognate. Da qualche anno ha voluto spiegare dettagliatamente il perché si è ritirato e la motivazione era molto seria: ansia.
Il fenomeno australiano ha avuto la forza dopo tanto di tempo di portare a galla una delle tematiche in assoluto più scottanti e difficili da trattare nel mondo dello sport. Per quanto per qualcuno sia ancora solo “un momento di tristezza“, l’ansia e la depressione sono due tra le malattie peggiori al mondo, in quanto la mente è estremamente difficile da curare, con Stoner che ha spiegato al podcast Gypsy Tales alcuni incredibili avvenimenti.
Stoner, non solo ansia: un altro problema per lui
Stoner ha spiegato come non si sia mai goduto realmente le vittorie in pista, in quanto soffriva tremendamente di attacchi di ansia. Lo stesso pilota inizialmente non sembrava essere tanto preoccupato della cosa e si riteneva convinto che tutti i piloti vivessero con la sua stessa agitazione prima di salire in moto.
La sua però era patologica. Stoner si bloccava non riuscendo più a muovere la schiena ed è una sensazione che provava quando non si sentiva tranquillo. A testimoniare il fatto che si trattasse di una situazione grave era il fatto che gli attacchi di panico giungevano prevalentemente quando le cose andavano bene.
“Più il weekend era positivo e più volevo morire. Stavo sul pavimento del mio motorhome con dei dolori lancinanti allo stomaco. Non volevo più correre, perché quando le cose andavano bene voleva dire che il Team si aspettava molto da me e tutti volevano che vincessi ogni gara.” Frasi che fanno capire come Stoner abbia saputo andare oltre i propri limiti.
Nel 2019 gli venne diagnosticata anche una sindrome da stanchezza cronica. Per questo motivo Stoner ha dichiarato che ora il suo mantra è “Puoi fare solo quello che puoi fare.” Ancora oggi il pilota soffre di attacchi di panico e non sempre controlla il proprio corpo. Il ritiro, dunque, è stata la scelta migliore anche se non nega che la decisione gli sia costata molta sofferenza.