La nuova MV Augusta rappresenterà una svolta nel gruppo storico del brand di Varese. Le linee, però, fanno innamorare gli appassionati: ecco svelato tutto
Natali italiani, ma ormai domicilio austriaco. MV Augusta continua ad espandersi e a trasformarsi sotto la reggenza del gruppo KTM. Dal 2022, la super azienda ‘orange’ ha preso lo storico marchio di Varese e gli ha donato una nuova linea. Linea che a più riprese è stata confermata anche dai piani alti di PIERER.
“Vogliamo riportare il marchio MV Augusta laddove merita, vogliamo tutelarne il carattere unico”: parola di Hubert Trunkenpolz, manager di KTM, che ai microfoni di ‘dueruote.it’ ha tracciato la nuova strada dello storico brand italiano. Soprattutto ora che MV Augusta entrerà a pieno regime nel perimetro d’azione del gruppo PIERER.
E all’interno di questo, Trunkenpolz ha le idee chiare sul ruolo che reciterà MV Augusta: “Sarà il nostro marchio dedicato al lusso, realizzeremo prodotti di altissima gamma e dal prezzo elevato”. Quanto elevato? Almeno sui 30mila euro, ma senza esagerare come fatto in altri casi, con progetti che hanno rischiato di cannibalizzare le rendite e le riuscite della storica casa di Varese.
È qui che Trunkenpolz punta il dito al progetto della Lucky Explorer, a sua detta: “[…] una moto prodotta all’estero e oggettivamente fuori mercato per costi e prezzo, dannosa e rovinosa per il brand stesso”.
Eppure, le linee della Lucky Explorer ancora incantano gli appassionati e i cultori del marchio MV Augusta. Presentato ad Eicma 2021, il progetto nasce per dare la giusta eredità alla storica Cagiva Elefant, dominatrice della Dakar nel 1990 e 1994. Eppure i dubbi sui costi sollevati dal gruppo PIERER sulla nuova maxi-enduro colpisce. Ed il motivo è da ricercare ancora una volta nelle parole del super manager austriaco.
“L’ultima cosa che intendiamo fare con MV Augusta è di cannibalizzare i prodotti dei nostri marchi. La piattaforma di MV è a tre cilindri, che in KTM ad esempio non abbiamo e per tanto non creeremmo eventuali sovrapposizioni di mercato“: spiega Trunkenpolz. Il quale, poi, indica due modelli di culto da dover replicare ed inseguire nella produzione dopo l’ingresso nel gruppo PIERER: “C’è bisogno di puntare al settore premium, di produrre più moto come la Rush o la Brutale. Unire dunque il lusso allo sport“.