La Moto Guzzi dimenticata che fece impallidire le superbike: è estinta, oggi vale una fortuna

E’ estinta e oggi vale una fortuna. Alla scoperta della Moto Guzzi dimenticata e che mise in crisi le superbike.

Le sue forme fuori dal comune la fecero subito apprezzare quale modello esclusivo e non per nulla oggi vale una fortuna. Nata negli anni ’90 la Moto Guzzi di cui parleremo è stata progettata per rispondere alle superbike che allora stavano spopolando. A idearla fu Giuseppe Ghezzi, convinto che anche il marchio di Mandello del Lario avesse tutti i diritti di competere e di vedersela con le bicilindriche presenti nel campionato, tra cui spiccava Ducati.

Una Moto Guzzi rossa con marchio e logo visibili
La Moto Guzzi dimenticata che fece impallidire le superbike: è estinta, oggi vale una fortuna (Pixabay) – Nextmoto.it

Il focus del suo lavoro è stato principalmente sulla ciclistica, raffinata e in grado di accogliere al meglio il propulsore V-twin a due valvole sviluppato dalla Casa lombarda. Detto fatto, dal sogno si è passati alla realtà e i circuiti hanno pian piano dato ragione alle ambizioni del ragazzo, tanto da solleticare l’interesse dell’ingegner Bruno Saturnino, con cui nel 1995 diede vita alla società Ghezzi-Brian. Dopo essersi imposti nella serie BOT Supertwins, si passò all’omologazione per uso stradale.

Alla scoperta della Moto Guzzi MGS-01, ecco perché Aprilia fu importante

Siamo nel 2000 e il brand viene acquistato da Aprilia. Appena un anno dopo prendono vita le Giornate Mondiali Guzzi e come regina dell’evento si presenta la produzione della coppia di soci. Il manager della Casa di Noale Roberto Brovazzo ne rimane colpito e commissiona loro un concept da esporre al salone Intermot. A novembre la MGS-01 è pronta. A spingerla è un motore a quattro valvole, mentre il telaio è un monotrave in acciaio a  sezione rettangolare, con forcellone in alluminio lungo 49,5 cm.

A colpire è soprattutto il carter del cambio in cui si trova il perno del forcellone, il tutto a favore di un interasse ridotto di 14,23 cm e di una sospensione a leveraggi progressivi.  Essenziale negli elementi che la compongono, si fa notare altresì per la monoscocca in carbonio. In Germania si presenta con un faro copiato dall’Aprilia Atlantic 500 ed è subito un successo. Il 2003 dovrebbe essere l’anno del debutto, ma alcuni pezzi usati sono ormai fuori produzione.

La Moto Guzzi MGS-01 in strada
Alla scoperta della Moto Guzzi MGS-01, ecco perché Aprilia fu importante (Ghezzi-Brian.com) – Nextmoto.it

Si opta così per una serie limitata alle competizioni, con propulsore da 128 cv, sospensioni Ohlins e freni Brembo. In pista vince con Vittoriano Guareschi, ma il rammarico per non averla potuta sviluppare per la serie rimane. Oggi infatti è un pezzo pregiato per i collezionisti che se la contendono a colpi di offerte.

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