Dal mondo virtuale dei videogiochi arriva una notizia che ha dell’incredibile: a Tokyo si può guidare una vera moto ispirata a un Pokémon.
Nel cuore di Tokyo sta succedendo qualcosa di straordinario. Tra grattacieli e insegne al neon, una creatura dei videogiochi ha preso forma nel mondo reale. Non stiamo parlando di un semplice modellino o di una riproduzione statica.
Toyota ha fatto l’impossibile: ha creato una vera motocicletta funzionante che replica Miraidon, il leggendario Pokémon elettrico che tutti i fan della serie conoscono bene. L’idea è nata in modo spontaneo, quasi per caso. Toyota ha chiesto a ottomila bambini delle elementari di immaginare come si viaggerà nel futuro.
Quando i bambini disegnano il futuro
Tra disegni colorati e idee fantasiose, molti piccoli hanno indicato proprio Miraidon come il mezzo di trasporto dei loro sogni. Del resto, chi non vorrebbe sfrecciare su una moto-drago che può camminare su quattro zampe?
I tecnici della Toyota Engineering Society hanno raccolto la sfida con entusiasmo. Mesi di lavoro, progetti, calcoli e tentativi hanno portato alla nascita di un veicolo unico al mondo. Pesa 240 chili ed è identico al Pokémon che i giocatori usano per esplorare la regione di Paldea. La vera magia sta nella sua capacità di trasformarsi: proprio come nel gioco, può passare dalla modalità moto classica a quella quadrupede, come un drago meccanico pronto a muoversi su quattro zampe robotiche.
The Pokemon Company non si è tirata indietro quando Toyota ha proposto questa follia ingegneristica. Anzi, ha collaborato attivamente per rendere il progetto ancora più fedele all’originale. Il risultato è sotto gli occhi di tutti nell’atrio dell’hotel Midtown Hibiya di Tokyo, dove la moto rimarrà esposta fino al 17 marzo.
Ma la vera notizia è che questa moto si può davvero guidare. Certo, ci sono delle limitazioni: per ora possono provarla solo persone che pesano meno di 63 chili. Una scelta che sembra quasi un omaggio proprio a quei bambini che l’hanno immaginata. Le prime prove su strada stanno attirando folle di curiosi, tra sguardi increduli e sorrisi stupefatti.
Il nome stesso del Pokémon sembrava predestinato a questo progetto. “Mirai” in giapponese significa “futuro”, e questa moto sembra davvero arrivare dal domani. Non è solo un esperimento tecnologico o una trovata pubblicitaria. È la dimostrazione che a volte basta ascoltare i sogni dei più piccoli per creare qualcosa di rivoluzionario.
Mentre la moto brilla sotto i riflettori dell’hotel, viene da chiedersi cosa ci riserverà il futuro. Se oggi possiamo guidare un Pokémon, forse domani vedremo altri personaggi dei videogiochi prendere vita nelle nostre città. Nel frattempo, i fortunati che potranno provare questa meraviglia tecnologica vivranno un’esperienza che fino a ieri sembrava possibile solo premendo i tasti di una console.