Una nuova rivoluzione nel mondo delle moto: ce n’è una che frena e rallenta da sola, ecco come funziona
Avete presente Kitt? Probabilmente ai più questo nome non porterà alcun ricordo alla mente. Ma se avete quasi raggiunto gli “anta” come chi vi scrive e siete appassionati di serie tv made in USA anni ’80, beh, l’associazione viene automatica.
Ci riferiamo alla Pontiac Firebird Trans Am del 1982 spinta da un motore V8 in grado di erogare 5.0 litri e 145 cavalli di potenza ma capace di superare le 300 miglia (convertitore alla mano, 480 km/h) ed altre fantasticherie da auto dalla tecnologia futuristica. Era la protagonista del telefilm Supercar, guidata da Michael Knight, un’auto che aveva una peculiarità: guidava da sola.
E siamo in tempi ben lontani dalle vetture a guida autonoma assistita dei giorni nostri, con gli esperimenti sempre più frequenti. Si trattava, infatti, di un’auto completamente autonoma, dotata perfino di voce e raziocinio.
Beh, nelle moto non siamo ancora arrivati a questo livello, ma la strada intrapresa sembra essere proprio quella. Bosch, leader per quanto riguarda gli impianti frenanti, da anni lavora per quanto riguarda i sistemi di assistenza dedicati ai motociclisti per la guida e ne ha presentati ben sei: di questi, quattro sono già pronti per il debutto su KTM con cui l’azienda tedesca collabora fin dal 2013. Vediamo quali sono e scopriamo le principali caratteristiche.
I sistemi all’avanguardia per la moto che frena da sola
Il Cruise Control, introdotto nel 2020, cambia automaticamente la velocità una volta impostata per tenere la distanza di sicurezza inalterata. Presto, però, arriverà anche l’ACC S&G che arriverà addirittura ad arrestare la moto completamente se chi lo precede si dovesse fermare.
In caso di arresto, per ripartire, non servirà utilizzare la frizione ma basterà premere un pulsante oppure andare con l’acceleratore quando il veicolo che precede la moto si muove. Un sistema, questo, che funziona al meglio con una trasmissione automatica che monta per l’appunto la KTM che sarà la prima moto ad averlo in dotazione.
L’Adaptive Cruise Control si attiva anche con le moto a patto che queste procedino a centro strada. Ecco perché, in caso di viaggio in gruppo, fondamentale è il GRA, Group Ride Assist che, grazie ad un algoritmo, rivela l’eventuale viaggio in posizione sfalsata del gruppo intero regolando poi di conseguenza la velocità tale da tenere inalterata la distanza.
L’RDA, aita soprattutto a prevenire i tamponamenti con chi precede. Il funzionamento è semplice: la moto, a differenza di quanto accade con l’ACC, viene controllata dal pilota con l’acceleratore ma il sistema può entrare in funzione riducendo l’accelerazione oppure attivando i freni. Di fatto l’RDA interviene affinché la distanza da auto o moto che lo precede sia costante.
L’EBA, Emergency Brake Assist, invece, è una frenata automaica che, di fatto, interviene quando il sistema ravvisa una frenata poco incisiva da parte del motociclista. Ebbene, l’Eba, per evitare la collisione, agisce direttamente sulle pinze con una pressione maggiore del circuito frenante.
Il Rear Distance Warning, invece, aiuta il motociclista su quanto accade alle sue spalle: di fatto monitora ciò che accade dietro ed attraverso un lampeggiante sul display avvisa il motociclista se il veicolo si avvicina troppo. Il Rear Collision Warning allerta chi segue quando si avvicinano alla moto in modo considerevole. Come? Attivando le luci di emergenza.