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La leggendaria giapponese degli anni ’70 torna a ruggire: motociclisti in delirio, è un’opera d’arte

Un grande ritorno, direttamente dagli anni ’70. Il successo del pubblico e della critica, per una volta, è unanime.

Una vecchia Suzuki rinasce dalle ceneri e il mondo delle due ruote si ferma ad ammirare. È successo con una GT550 del ’74: un gioiello recuperato e trasformato in un oggetto del desiderio da un ingegnere inglese con la passione delle due ruote nel sangue.

Una Suzuki GT 550 torna a vivere nextmoto.it

Jeremy Missin l’ha trovata in un garage, messa peggio di un rottame. Il motore era pieno d’acqua, quasi completamente inservibile. Sembrava destinata alla discarica, eppure quell’ammasso di ruggine nascondeva un potenziale incredibile. Gli è bastato uno sguardo per capire che quella moto meritava una seconda chance.

La magia del restomod

Il restauro è stato come un puzzle complicato. Missin ha iniziato dal motore, smontandolo completamente. Ogni pezzo è passato al microscopio e salvato. Niente è stato lasciato al caso. Il vecchio propulsore due tempi è tornato a girare come un orologio.

La Suzuki di Jeremy Nissim (JH Paintworx) nextmoto.it

La vera rivoluzione è arrivata dopo. L’ingegnere ha creato un mix perfetto tra vecchio e nuovo. Ha preso il forcellone da una Suzuki Bandit e ci ha montato sopra un ammortizzatore Yamaha R6. Le forcelle e i freni arrivano da una Triumph Speed Triple, mentre le ruote sono quelle di una Ducati Scrambler. Il telaio posteriore è stato rifatto usando pezzi di una Z550.

Gli scarichi Higgspeed sono il tocco finale: lucidi, brillanti, due gioielli dalla voce inconfondibile. La sella è stata commissionata e realizzata su misura da Moto Stitch. La verniciatura è secondo noi il vero capolavoro, realizzata nei colori Heron Suzuki, commissionata a JH Paintworx, ha la bellezza e la semplicità di un fumetto giapponese.

L’idea non è nuova. Missin si è ispirato alla “Honduki”, una GT550 americana che ha fatto scuola nel mondo delle special. Il risultato però è tutto suo: una moto che unisce l’anima vintage alla tecnologia moderna, come un vestito d’epoca con le tasche piene di elettronica.

La “Old Smoker”, così l’ha chiamata, ha conquistato tutti. Ha vinto il premio “Best Modified Classic” al Kickback Show, dove tornerà presto in esposizione al Great Malvern Showground. Missin l’ha venduta, e ancora oggi si mangia le mani per quella decisione. Il nuovo proprietario almeno la porta in giro, permettendo agli appassionati di ammirarla.

Questa GT550 è la prova che le moto non muoiono mai davvero. Con le giuste cure, tanto lavoro, e un po’ di creatività, possono tornare a correre più belle di prima. Non serve essere nostalgici per apprezzare un lavoro del genere. Basta amare le due ruote e riconoscere quando qualcuno ha messo il cuore. Non è un restauro, è una nuova creazione: un sogno ispirato a un’epoca che tutti ricordiamo, o quantomeno amiamo immaginare.