Va fortissimo, incontenibile anche con il limitatore attivato. La belva della Suzuki si è rifatta il look.
L’estetica è quella di una pistaiola nuda e cruda e non per nulla le sue prestazioni si avvicinano a quelle di una SBK. Parliamo di una Suzuki dalla lunga storia che sin dal suo primo debutto avvenuto nel 1998 si distinse per le grandi prestazioni. Prima due ruote a toccare quota 300 km/h la Casa giapponese ha deciso di rivederla senza però snaturarla. I suoi tratti restano riconoscibili, mentre il motore è stato semplicemente adattato alle nuove normative Euro 5+.
Tre sono le livree proposte dal costruttore, una mai utilizzata finora e ci riferiamo al verde Caracas e due opzioni classiche, ovvero il nero Dallas con graffiature d’oro e il grigio metallizzato Melbourne. Sottoposta a restyling per stupire pur avendo alle spalle un passato già glorioso, nella sua nuova declinazione va fortissimo e anche quando non si apre il gas al massimo, il ritmo che riesce a tenere è piuttosto elevato.
La Suzuki Hayabusa rivista, riletta e adeguata alle regole relative all’inquinamento non ha perso niente del suo vecchio spirito racing, anzi al contrario lo ha rafforzato. Tutto merito del suo propulsore quattro cilindri in linea da 1.340 cc capace di scaricare sull’asfalto 190 cv a 9.700 giri/min e una coppia massima di 150 Nm a 7mila giri/min. Dal nome che riprende quello del falco pellegrino, l’uccello più veloce al mondo, non poteva non non mantenere anche nella nuova versione il suo carattere altamente prestazionale.
Non sorprende dunque che, accelerando al massimo, si raggiungono i 295 km/h, tra l’altro autolimitati. In poche parole siamo davanti ad bestione per cuori forti che non hanno timore di amministrare una potenza da brividi. Se sull’unità motrice in Giappone hanno deciso di intervenire per implementarla, non è invece stato toccato il sistema di aspirazione Ram Air, così come è stato mantenuto il cambio a sei marce provvisto di quickshifter. Diversamente è stato leggermente modificato lo scarico 4 in 2 in maniera da ridurre da 92 a 91 i decibel emessi a mezzo fermo ma acceso.
Lo chassis è ancora in alluminio, la forcella è a steli rovesciati, le sospensioni sono ancora Kayaba regolabili e i freni sono targati Brembo. Il prezzo? In Italia la si trova a 19.890 euro.