La casa produttrice austriaca rilascia un annuncio che potrebbe mettere fine alla sua fase di enorme crescita: i dipendenti e i clienti non sanno cosa pensare.
KTM è uno di quei marchi che non ci riusciamo proprio ad immaginare, in difficoltà: la casa austriaca infatti è una delle più versatili e popolari e non soltanto in Europa ma al livello mondiale. Dalle possenti due ruote sportive come la Super Duke 1290 che vengono costruite per il mercato civile alle moto da cross arrivando fino alle performanti motociclette adatte alla MotoGP su cui hanno corso leggende come Dani Pedrosa, difficile non considerare KTM come un marchio top del settore delle motociclette di ogni genere.
Il marchio adesso sta vivendo un momento incredibile: tutte le novità che si sono presentate all’EICMA di Milano di fine anno sono pronte per arrivare. Tra tutte ci eccita molto la KTM Super Duke 1390, un bolide che potrebbe realmente rivelarsi la motocicletta più potente dell’anno con il propulsore modificato ed ingrandito e la sua incredibile aerodinamica.
Tuttavia, nelle ultime ore è sopraggiunto un annuncio che mette in discussione questa grande fase di crescita che la casa, che non ha soltanto questo veicolo ma tante altre sorprese da tirare fuori in vista del 2024 ormai quasi alle porte, sembrava star vivendo. Infatti, a tremare non sono soltanto gli appassionati che amano le due ruote del marchio ma pure i suoi dipendenti.
Arrivano i licenziamenti
Recentemente la casa avrebbe comunicato di avere qualche problema a gestire il personale, una comunicazione che per chi purtroppo ha vissuto in prima persona o tramite l’esperienza di amici o familiari la tremenda esperienza del licenziamento o della cassa integrazione suona molto sgradevole. Il marchio potrebbe effettuare tagli importanti a breve.
Cosa è successo di preciso? Secondo quanto riportato da Due Ruote sono ben trecento i dipendenti che lavorano per il marchio austriaco che adesso rischiano il posto di lavoro. Hanno fatto qualcosa di sbagliato? In realtà si tratta forse di una delle decisioni più dure arrivate dal gruppo Pierer che amministra anche la casa austriaca e che sta tagliando soprattutto sui brand dedicati alla mobilità elettrica Raymon e Felt, prossimi ormai alla chiusura.
Il marchio – secondo questa notizia – sarebbe in procinto di spostare la produzione di alcuni modelli dall’Austria all’Asia – in particolare in Cina ed India – e questo renderebbe superfluo il lavoro di oltre trecento persone che potrebbero finire per essere tagliate fuori, magari con un piano personalizzato di abbandono del lavoro come quelli proposti dal Gruppo Stellantis nemmeno qualche mese prima. Vedremo come evolverà la situazione, certo che stando così le cose, non prevediamo nulla di buono…