Il duello tra la KTM e la Ducati prosegue anche lontano dalle piste: le ultime dichiarazioni sanno tanto di guerra aperta tra i due team
In MotoGP sono le squadre che hanno compiuto maggiori passi in avanti negli ultimi anni, andando a spodestare il monopolio giapponese composto da Honda e Yamaha. Una cosa non va però giù alla KTM.
Pensare una cosa del genere solamente tre o quattro anni fa era da pazzi. Vedere Yamaha e Honda in completa disgrazia e pensare che in MotoGP potesse dominare incontrastata la Ducati non rispecchiava una realtà possibile. Se a questo ci accostiamo il fatto che il primo competitor è diventata la KTM, novellina in classe regina, abbiamo un quadro davvero strano.
Eppure nel Motomondiale le cose sono cambiate velocemente, come sa bene Marc Marquez, che ha subito proprio questo calo repentino dell’HRC. Lo spagnolo è diventato un motivo del contendere tra austriaci e italiani, entrambi interessati ad averlo nel proprio box. Alla fine a spuntarla è stata la Ducati del Team Gresini, ma solo per il 2024. Nel paddock si susseguono voci che vorrebbero proprio i vertici di Mattighofen propensi a puntare sul #93 per il 2025, al posto di uno tra Miller (più probabile) e Binder, entrambi in scadenza di contratto.
MotoGP, KTM contro Ducati e “concessioni”: basta con l’eccessivo ricorso all’aerodinamica
Ma i motivi del contendere tra KTM e Ducati non si fermano di certo a Marquez ma sconfinano anche nelle famose concessioni, che tanto stanno facendo discutere all’interno del paddock. Questo tema vedrà un rimescolamento delle carte nel 2024, visto che è stato studiato un metodo per livellare le prestazioni dei team. In poche parole in base al piazzamento in classifica dei vari costruttori si avrà a disposizione in ordine inverso un tot di gomme per i test, wild card per i Gran Premi, sviluppo dei motori e delle appendici aerodinamiche.
Come già avviene in F1, dove le ore in galleria del vento seguono l’ordine inversamente proporzionale della classifica, così anche in MotoGP, chi è arrivato più indietro potrà sviluppare di più la moto. Yamaha e Honda ringraziano, Ducati molto meno, mentre la KTM si trova nel mezzo.
Pit Beirer, direttore del team austriaco, ha espresso in più occasioni il suo disaccordo con queste concessioni. Secondo lui non si tratterebbe di un sistema giusto ed egualitario. Parlando a Speedweek, Beirer è stato netto: “Le nuove regole devono essere più chiare per far sentire anche gli spettatori più coinvolti. Ci sono troppi fattori che interferiscono con la prestazione delle squadre”.
Poi arriva immancabile anche la frecciata alla Ducati: “Sarebbe meglio discutere su come eliminare l’eccessivo sviluppo aerodinamico, per ridare centralità all’operato dei piloti”. Ovviamente il riferimento è alla casa di Borgo Panigale che per prima e più di tutti ha sfruttato l’utilizzo di ali, alette e appendici sulla propria carena. Dall’Igna è da sempre all’avanguardia su questo aspetto e ne ha fatto un punto di forza delle proprie moto.
Le difficoltà riscontrate anche nei sorpassi, stile F1, secondo Beirer non dovrebbero esistere in MotoGP e su questo bisognerebbe concentrarsi.