Il pilota non si è certo tirato indietro e anzi terrà a breve due corsi di guida in pista, uno in California a dicembre e il secondo in Florida a gennaio 2011, dopo i quali l’amministrazione dovrà decidere se continuare con l’iniziativa oppure sospenderla.
Intanto Schwantz ha già le idee chiare su quello che bisognerà fare: l’asso della Suzuki ha dichiarato che insisterà soprattutto sul lavoro in pista, dove avrà a disposizione un Honda DN-01 e una Suzuki V-Strom, e sulla necessità di indossare l’abbigliamento tecnico ormai ampiamente disponibile per evitare il peggio in caso di incidente. Un altro aspetto importante sarà legato al far comprendere a personale che ha dovuto affrontare grossi rischi in operazioni di guerra all’estero come andare in moto non sia affatto uno scherzo ma richieda prudenza e rispetto per se stessi e per gli altri.
Sembra proprio che Schwantz non voglia saperne di starsene lontano dal mondo dei motori e alla fine, se non ci sarà il test team per la MotoGP che il pilota ha chiesto a Suzuki e Dorna, potrebbe anche proseguire in questa sua nuova attività che sarebbe di certo utile anche per alcuni centauri italiani, che continuano a sfidare la sorte senza alcuna protezione e a velocità a volte folli, senza alcun rispetto per niente e nessuno.