Sono passati quasi 13 anni dalla scomparsa di Marco Simoncelli e ancora tanti centauri non si sono capacitati di come possa essere avvenuta una tragedia di tale portata.
Il mondo della MotoGP, ai tempi, era fatto di veleni ed accuse. I centauri si sentivano invincibili, anche perché un evento morte era diventato rarissimo in pista. Kato ci aveva rimesso la vita ma in circostanze rimaste avvolte dal mistero. La scomparsa di Simoncelli, invece, fu vissuta come un dramma in mondovisione.
Il fenomeno romagnolo, infatti, in una manciata di secondi passò da una banale caduta ad un rientro in pista che gli costò la vita. Jorge Lorenzo nel podcast TheWildProject ha parlato della morte improvvisa del suo rivale.
Per anni i due si erano punzecchiati. Allo spagnolo non andava giù lo stile del rivale, troppo esuberante in certe circostanze. Il cinque volte campione del mondo ha raccontato come in un attimo può cambiare la vita nel motociclismo e solo dopo la scomparsa del SIC si è reso conto dei pericoli della classe regina.
Il commento strappalacrime di Lorenzo
“La sfortuna e il caso esistono nella vita, ma non dovremmo pensarci o dipendere da loro. Bisogna pensare che tutto è sotto controllo e più lo è meglio è – ha sancito il cinque volte iridato – Avevo rispetto, ma non avevo in mente la morte. Per questo quando è scomparso Simoncelli mi sono messo a piangere, perché non capivo niente. Com’era possibile che una gara prima mi stavo riprendendo dalla mezza falange che avevo perso nel GP d’Australia quando la moto mi era caduta addosso? Ero convalescente a Barcellona, da mia madre, e davanti alla tv ho visto morire Simoncelli. Ricordo di aver pianto, di aver chiamato Carlos Checa, che all’epoca erano amici, parlando dell’argomento, anche lui era sotto shock”.
Un racconto da brividi che mette in luce il coraggio dei piloti. Lorenzo ha parlato del suo ritiro ma è tornato dopo quell’infortunio e nonostante il trauma vissuto davanti alla TV ha ripreso a collezionati podi, vittorie e mondiali.
Il maiorchino ha deciso di ritirarsi al termine del 2019 dopo aver patito l’inferno per infortuni terribili. Nel corso della sua carriera ha vissuto, personalmente, anche battaglie rischiosissime con Stoner, Rossi, Marquez e Pedrosa. Da grande interprete delle due ruote ha aperto il cuore in questa intervista, omaggiando la memoria del nostro grande Marco Simoncelli.