Uno dei volti più apprezzati della MotoGP moderna è Jorge Lorenzo, ma ora un’occasione salta. Ecco tutti i motivi.
La MotoGP ha perso tanti volti importanti nel corso degli ultimi anni, e prima di Valentino Rossi, a dire basta ci aveva pensato già Jorge Lorenzo. Il suo addio alla top class è arrivato alla fine del 2019, dopo un terribile anno con la Honda, ma il maiorchino ha legato il suo nome in maniera indissolubile al marchio Yamaha.
Con la casa di Iwata, Jorge ha corso dal 2008 al 2016, imponendosi per ben tre volte in top class, nel 2010, nel 2012 e nel fin troppo discusso 2015, quando beffò Valentino Rossi al termine di un duello rusticano, conclusosi con il gran finale di Valencia, dove le polemiche sono andate avanti per anni.
Lorenzo è ora impegnato con le auto, ma in questi ultimi giorni si era parlato di un possibile e clamoroso ritorno con la Yamaha, che però, è stato smentito sul nascere. Ecco, dunque, come stanno le cose, con il grande boss della casa giapponese che si è espresso direttamente sulla questione.
Jorge Lorenzo, ecco tutta la verità sulla Yamaha
Alla fine del 2016, Jorge Lorenzo decise di lasciare la Yamaha dopo otto anni insieme, per accettare la sfida della Ducati, dove andò ad affiancare Andrea Dovizioso. Il primo anno a Borgo Panigale fu molto difficile, mentre nel secondo ed ultimo arrivarono solo tre vittorie, prima del passaggio alla Honda dove ci fu il canto del cigno in MotoGP.
Il 2019 fu l’ultima stagione per il maiorchino, che poi decise di appendere il casco al chiodo, senza mai più tornare in top class. Qualche settimana fa, il cinque volte campione del mondo della MotoGP aveva parlato della crisi tecnica della casa di Iwata, affermando che la sua bravura avrebbe forse potuto dare una mano nel cercare capire i motivi di queste difficoltà, e magari risolverle.
Tuttavia, non ci saranno accordi tra di lui ed il team di Lin Jarvis, come confermato dallo stesso grande boss in un’intervista a “Speedweek.com“. Il manager ha ripreso le parole di Fabio Quartararo, che qualche giorno fa aveva dichiarato che anche con Jorge nel ruolo di tester i problemi sarebbero stati gli stessi.
Jarvis non ha dubbi in tal senso: “Sono personalmente d’accordo con Fabio. I risultati sarebbero stati gli stessi e siamo molto felici del lavoro che svolge Cruchlow. Il collaudatore non ha un impatto sui risultati della moto, di tutto il resto se ne occupano i tecnici“.
Dunque, per Lorenzo le porte sembrano essere del tutto chiuse, con l’ex rider spagnolo che è ormai del tutto concentrato sulla sua carriera nelle quattro ruote, e nell’ultimo week-end ha corso con la Porsche Super Cup sul tracciato di Monte-Carlo.
Il maiorchino culla il sogno di correre, un giorno, alla 24 ore di Le Mans, così come Valentino Rossi, ed è lì che potrebbero ritrovarsi come avversari. La casa di Iwata deve comunque affrettarsi a trovare una soluzione, perché ciò che sta accadendo negli ultimi tempi non è più tollerabile, ed anche i piloti titolari iniziano ad averne abbastanza.