Il cinque volte iridato, Jorge Lorenzo, ha raccontato la verità sul suo percorso in Ducati. Si è lasciato sfuggire un dettaglio inedito sull’esperienza italiana.
Se la casa di Borgo Panigale è oggi al top in MotoGP lo deve anche a fenomeni come Jorge Lorenzo. Dopo aver vinto 3 riconoscimenti iridati con Yamaha il maiorchino decise di cambiare aria ed affrontare una nuova avventura. L’idea di trionfare lì dove Valentino Rossi, qualche anno prima, aveva fallito stuzzicò il palato del #99.
Lorenzo ha avuto, sin da ragazzino, la capacità di estrarre sempre il massimo potenziale dalle moto. Sul piano tecnico è stato, in era moderna, tra i più esperti collaudatori – campioni della top class. Con la casa di Iwata era riuscito in uno sviluppo paragonabile solo a quello di Pedrosa in Honda. Non è un segreto che lo stesso Fabio Quartararo, iridato nel 2021, abbia ammesso che concettualmente molte soluzioni della M1 attuale siano vicine a quelle dell’epoca targata Lorenzo.
Non a casa la Ducati ha iniziato a dominare, lasciando solo le briciole agli avversari. Nel 2023 i due alfieri del brand del diapason non hanno vinto nessuna gara. Morbidelli ha colto al volo l’opportunità di lasciare la Yamaha per firmare con il team satellite Pramac per salire in sella alla Desmosedici, mentre Quartaro è rimasto imprigionato in un contratto faraonico. La Ducati dovrebbe avere gioco facile anche nel 2024, soprattutto per l’arrivo di Marc Marquez in Gresini.
Jorge Lorenzo ha apprezzato il lavoro svolto dai tecnici della casa emiliana, capitanata da Dall’Igna. La Ducati ha impiegato, comunque, 15 anni per ritornare ai vertici. Dopo il trionfo di Casey Stoner nel 2007 c’è stata una progressiva crisi. Andrea Dovizioso è stato l’unico a poter sfiorare la gloria in sella alla Rossa ma si è ritrovato un Marc Marquez in formato extralusso. Lorenzo è stato il teammate del romagnolo, cogliendo 3 podi nel 2017 e tre P1 nel 2018. L’esperienza di Jorge Lorenzo aiutò la Ducati a mettere in pista una moto di primissimo piano per gli anni avvenire.
L’ammissione di Jorge Lorenzo sulla Ducati
Dopo aver dichiarato che la Yamaha lo disprezza e gli preferiva Valentino Rossi, il maiorchino ha annunciato che colse la chance offertagli dalla casa di Borgo Panigale ma non per soldi. Gli stuzzicava la mentalità vincente di Dall’Igna che poi ha realizzato il suo obiettivo. La Ducati domina in graduatoria costruttori dal 2020. Lorenzo ha dichiarato: “È stato un po’ come quando Lewis Hamilton lasciò la McLaren per andare alla Mercedes. Una squadra che non aveva vinto nulla, ma sapeva che sarebbe stata la migliore vettura della Formula 1. Ho avuto la stessa intuizione con la Ducati“.
Il passaggio sulla Desmosedici determinò anche un aumento di stipendio con un “contratto da un milione di dollari che, in realtà, era il 15% in più di quanto guadagnavo in Yamaha. Il cambiamento non è stato per soldi, non importa quanto alcuni pensino che fosse. Quel 15% non mi ha cambiato la vita. Era più una questione di motivazione“. Lorenzo ha aggiunto che le cose non hanno funzionato nel migliore dei modi.
L’approccio alla guida doveva essere differente. Guidando la Ducati come una Yamaha non funzionava. “La Ducati ha perso la pazienza dopo un anno e mezzo senza risultati. Non si fidavano più di me. Non mi offrirono nemmeno un milione di euro quando i contratti in quel momento erano da dodici. Preferivano un pilota come Petrucci. Non avevo nemmeno un’offerta!”, ha chiosato Lorenzo in una intervista riportata da AS. Nel 2019 arrivò la chiamata della Honda HRC, ma al termine di una annata sfortunata, condita da infortuni, il maiorchino decise di appendere il casco al chiodo.