Il cinque volte iridato, Jorge Lorenzo, si è confidato sui pericoli connessi ad una carriera nel motociclismo. Ecco cosa ha rivelato l’ex pilota della MotoGP.
In carriera Jorge Lorenzo si è preso tantissimi rischi in sella a Yamaha, Ducati ed Honda nella classe regina. E’ stato un campione straordinariamente forte sul piano caratteriale, riuscendo a tenere testa a Valentino Rossi a parità di moto e nel suo momento di massimo splendore. Ha conquistato 3 titoli in top class e altri due nelle categorie propedeutiche alla MotoGP.
L’ex pilota del Motomondiale si è aperto ai microfoni di “El Relevo”, confidando le sue paure. La sua carriera è stata condizionata dagli infortuni.
Il suo percorso in Ducati è stato condizionato da crash terrificanti e quando è arrivato in Honda nel 2019 non ha più avuto il fisico per reggere il confronto con un mastino come Marc Marquez. Dopo una stagione avara di soddisfazioni in sella alla RC213V ha deciso di ritirarsi con il desiderio di godersi la vita senza particolari pressioni.
La MotoGP sa essere spietata sul piano delle tensioni. Essere stati in grado di vincere in un’epoca dove in pista c’erano campioni del calibro di Stoner, Pedrosa, Rossi, Marquez ha creato ulteriori ansie al campione che ha scelto di intraprendere altri progetti a fine 2019. Quando si è schiacciato due vertebre ha deciso che era arrivato il momento di pensare ad altro. Ecco che auto guida oggi il maiorchino.
Nel 2019 il maiorchino sbarcò in HRC al posto di Pedrosa. I risultati non furono all’altezza ma per cause esterne. “La mia moto di allora, la Honda, era un disastro. Avrebbe finito per uccidermi – ha annunciato lo spagnolo – Mio padre voleva diventare un pilota professionista e provava quella frustrazione. Ma è anche vero che devo tutto a lui. Se non fosse per lui, sarei un ragazzo normale con un lavoro normale. È anche vero che mi ha richiesto grandi sacrifici“. Marc ha addotto il passaggio di Marc Marquez in Ducati ai problema della RC213V. Va ricordato che il catalano dominò l’annata 2019.
“C’è gente che dice che siamo pazzi – ha confessato Lorenzo riferendosi ai motociclisti – Ma no, al contrario. Siamo sensati e sensibili. Perché quando si corre con una moto la differenza tra cadere o non cadere sta in mezzo centimetro di inclinazione, se dare o meno un punto di gas in più, se dare o meno un colpo di freno. Siamo consapevoli del pericolo in ogni momento. Se fossimo davvero pazzi ci ammazzeremmo alla seconda curva“.