Come mai si è ritirato a 32 anni il forte pilota spagnolo, Jorge Lorenzo? Lo ha appena ammesso lui, tifosi a bocca aperta.
Il maiorchino Jorge Lorenzo nel 2019 aveva solo 32 anni. Fa strano immaginare che quello sia stato proprio l’anno del suo ritiro. Soprattutto se si pensa che l’iberico ha sempre gareggiato con buoni risultati nella MotoGP. Eppure niente lo ha distolto dalla propria decisione di mollare le competizioni.
Oggi il classe ’87 è diventato opinionista della categoria MotoGP, dall’alto della sua esperienza viste le numerose stagioni trascorse nella categoria regina.
Lo spagnolo ha parlato pochi giorni fa ai microfoni di DAZN, dove ha spiegato diversi retroscena del suo lavoro ed anche della sua carriera e delle sue scelte più da vicino.
Bomba Lorenzo: tifosi a bocca aperta
Ad esempio ha spiegato come la MotoGP e le auto della Porsche Supercup, su cui corre ora, non ci siano poi così tante differenze. Velocità, piloti competitivi, tempi da battere e tanto altro. Sono molto più simili di quanto si possa pensare.
Differenza fondamentale però, spiega l’ex centauro, è che l’auto ha di per sé una sua stabilità, mentre quella della moto dipende in gran parte dallo stesso pilota.
Se è vero che il peso del conducente ed anche il suo comportamento è quanto mai importante sull’auto, ancora più importante è sulle due ruote.
Lorenzo nella Porsche Supercup non ha il vantaggio di chi è sempre stato sulle quattro ruote, che può mettere in pratica i segreti imparati in precedenza. Il pilota in questa nuova avventura ha ancora molto da imparare.
Ci sono, come è evidente, molte differenze dalle moto della classe regina con cui ha vinto tre Mondiali. Ad esempio le frenate sono diversissime, con la vetture di Jorge che è priva di ABS.
Oltre al racconto della sua nuova avventura sulle quattro ruote, nell’intervista Lorenzo è tornato a parlare della sua esperienza in Moto GP, svelando finalmente perché ha deciso di lasciare così presto.
I tifosi se lo sono chiesto per molto tempo ed oggi Lorenzo dà una risposta che fa riflettere, senza peli sulla lingua: “Dopo 30 anni della mia vita a guidare moto, mi diverto di più con la macchina e mi sento più sicuro. Non ho quella sensazione di andare a correre e dire: ‘Cavoli, oggi potrei avere la sfortuna che mi succeda qualcosa di brutto’. Con la macchina non ho questa sensazione”.