L’agguato avvenuto nei confronti di un motociclista poteva finire in tragedia. Ha rischiato la vita per una semplice uscita in moto
Incredibile ciò che è avvenuto in un sentiero di montagna, roba da far accapponare la pelle. Non ci sono scuse per chiunque abbia compiuto un gesto così folle e pericoloso, dato che mette a rischio l’incolumità di chiunque passi da quelle parti. Un fatto di cronaca di cui avremmo evitato tranquillamente di parlarne, nella speranza che in futuro fatti del genere non avvengano nuovamente.
Un uomo, mentre stava percorrendo il sentiero di montagna in sella alla sua motocicletta, ha rischiato di perdere la vita. Non per un incidente però ma per ben altro. Il fatto è avvenuto a Venegono Inferiore, dove Daniele Cirrincione, membro Moto Club di Abbiate Guazzone, è rimasto gravemente ferito.
L’endurista si stava occupando di controllare il tracciato di gara per una competizione che era stata organizzata proprio dal suo moto club. Fortunatamente, l’uomo non stava circolando ad alte velocità, dato che mentre stava percorrendo un sentiero con la sua motocicletta ha colpito un cappio di metallo che era stato piazzato fra due alberi.
Agguato in moto, i motivi del folle gesto
Non è ancora del tutto chiaro il perché qualcuno abbia piazzato un elemento così pericoloso nel sentiero. Forse un gesto contro i motociclisti che frequentano la zona ? Non è dato saperlo. Fatto sta che il motociclista è rimasto immobilizzato con il collo al manubrio della moto.
A parlare dell’incidente, però, è stato il presidente di Federmoto, Giovanni Copioli: “Sono esterrefatto per ciò che è successo”, ha affermato l’uomo. “Non è ammissibile pensare che durante un’uscita in moto si possa rischiare la vita in un modo del genere”, ha poi proseguito. “Inserire un ostacolo di ogni genere in dei tracciati in cui possano passare delle persone è un tipo di comportamento delinquenziale”, è il monito lanciato dal presidente.
La zona in questione è da sempre una terra di battaglia fra i motociclisti e gli ambientalisti, ma ancora non sembra si sia compreso chi abbia effettuato un folle gesto del genere. Fortunatamente, sembra che dopo l’accaduto non siano avvenuti nuovamente altri fatti del genere.
Questa volta, per Cirrincione è andata bene, specie grazie ai soccorsi repentini degli altri suoi collaboratori motociclisti che stavano perlustrando la zona per allestire il percorso di gara in vista dell’evento di settembre. Un fatto increscioso che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori per il motociclista.