Ti tolgono i soldi… e non solo: una pratica da evitare a tutti i costi
Impennare in moto è pratica che incuriosisce tutti o quasi, nel momento in cui si dispone di un motorino per la prima volta da ragazzini. Una manovra scenografica e particolare che avremo visto fare spesso, soprattutto in parcheggi ampi vuoti o situazioni analoghe, anche solo per il gusto di provare a emulare il virtuosismo in cui, spesso, a fine gara vediamo cimentarsi i grandi campioni delle corse, Motomondiale in primis.
A margine di gare vinte o delle prove attigue alle stesse, infatti, non è raro vedere i grandi motociclisti, soprattutto per festeggiare, cimentarsi in questo meraviglioso gesto. Da Valentino Rossi a Marquez, passando per Fabio Quartararo e Vinales, la lista sarebbe lunga. L’ultimo dei citati, peraltro, è stato protagonista di un gesto di questo tipo abbastanza evidente durante una gara, segnatamente nel Gp di Thailandia dello stesso ottobre. Potete trovare disponibile sul web il gesto tecnico, peraltro spiegato nel dettaglio e con tanto di lente di ingrandimento e spiegazione dei commentatori tecnici.
Emulare i grandi campioni, però, non può essere pratica consolidata e comune sotto tanti aspetti, impennate comprese e forse, verrebbe da dire, in primis. Insomma, anche se può sembrare una goliardata simpatica quella di mettersi a rimanere in equilibrio sulla ruota posteriore, magari solo per un breve tratto di strada, davanti agli amici dopo una serata in compagnia, il buon senso sconsiglierebbe ampiamente di farlo.
Le cronache di siti e giornali, peraltro, di tanto in tanto riportano episodi che si riferiscono a questo caso specifico. A fine anno scorso, tra le altre cose, sul web è diventato viralissimo un video di un ragazzo napoletano, filmato da un coetaneo situato al suo fianco, che procedeva lentamente, poi schiantatosi addosso ad un’automobile, totalmente incolpevole, che era parcheggiata a lato del marciapiede. Insomma, come a loro tempo dicevano i commentatori del wrestling, verrebbe da dire: “A casa, non fatelo mai!”.
Evita di farlo: ecco cosa dice il Codice della Strada
Se il possibile pericolo e la semplice correttezza del comportamento da tenere in strada non sono sufficienti come deterrente, a far passare la voglia di cimentarsi in queste acrobazie potrebbe entrare in gioco anche il Codice della Strada. Come punisce queste inadempienze? Proviamo a scoprirlo!
L’articolo che disciplina la questione è il numero 170, relativo a quello che è il Trasporto di persone e di oggetti sui veicoli a motore a due ruote. Citando precisamente il comma interessante la questione, spendibile in tutti i casi di motocicli e ciclomotori a due ruote, possiamo astrarre e capire come: “il conducente deve avere libero uso delle braccia, delle mani e delle gambe, deve stare seduto in posizione corretta e deve reggere il manubrio con ambedue le mani, ovvero con una mano in caso di necessità per le opportune manovre o segnalazioni. Non deve procedere sollevando la ruota anteriore”.
Se un agente di polizia dovesse assistere a una performance di questo tipo, le sanzioni rischiano di essere tutt’altro che morbide. La sanzione minima si aggira a minimo 81 euro, cifra che fondamentalmente raddoppia (161,50 euro) se non si paga entro due mesi, ma può spingersi fino a 326 euro in caso di condizioni di particolare gravità. Ad onor del vero, va ricordato come, se il pagamento avviene entro cinque giorni, è previsto uno sconto pari al 30% dell’ammontare totale, ottenendo quindi una sorta di sconto che può, stando ai conti che facevamo in precedenza, arrivare ad aggirarsi a circa 56,70 euro. Le brutte notizie, però, rischiano di non limitarsi a colpire solo e soltanto il mero portafoglio.
Nel mirino, potrebbe esserci la decurtazione di 1 punto dalla patente ed eventuali sanzioni accessorie che possono prevedere il al fermo del veicolo, con periodi di tempo che possono superare anche il termine iniziale dei 60 giorni in caso di comportamenti recidivi su strada. Inutile dire, ovviamente, che in caso di incidenti o danni a cose/persone, le cose possono finire per complicarsi in maniera ancora superiore.