Il mostro italiano torna in vendita: motociclisti in delirio, è già la notizia del 2025

Può tornare uno dei prototipi del motociclismo italiano più ruggenti e rombanti di sempre: l’indiscrezione già fa sognare tutti.

L’Italia ha diverse eccellenze all’interno del proprio territorio. Una di queste riguarda senza dubbio l’industria motociclistica, visti i marchi storici e di alto livello che fanno parte ormai del background produttivo e culturale nostrano. Sono tante le case produttrici di moto che nello scorso secolo hanno cominciato a farsi conoscere con l’uscita di modelli sempre più attraenti, anche per la clientela estera.

moto top italiana
Il mostro italiano torna in vendita: motociclisti in delirio, è già la notizia del 2025 (Canva) – Nextmoto.it

Basti pensare al Gruppo Piaggio, il brand di motociclismo originario di Pontedera che oltre a produrre scooter tradizionali come la Vespa o il Liberty, ha anche acquistato le quote azionarie di altri marchi italiani di primo piano, quali Moto Guzzi e soprattutto dell’Aprilia.

L’ultima grande notizia, che sta facendo drizzare le antenne a tanti appassionati delle due ruote, riguarda la casa di Noale. Infatti Aprilia avrebbe depositato la richiesta di registrazione del marchio RSV 1000. Gli amatori sapranno benissimo che si tratta della base su cui nacque la storica bicilindrica a V, prodotta dal 1998 al 2008. La conferma dell’intenzione di realizzare un modello nuovo che dopo tanti anni ne riprenda le caratteristiche.

Aprilia riporta in vita la RSV 1000: fan impazziti per il ritorno della bicilindrica a V

La notizia appena citata arriva dagli USA e ha il suono di un ritorno alle origini che farà sicuramente contenti gli amanti della stradale sportiva targata Aprilia. Possibile che il nuovo modello rieditato possa montare il motore bicilidrico a V che viene prodotto in Cina, all’interno della partnership tra Piaggio e Zonsen.

RSV 1000
Aprilia riporta in vita la RSV 1000: fan impazziti per il ritorno della bicilindrica a V (foto quattroruote) – Nextmoto.it

La RSV 1000 fu un modello storico per un semplice motivo: si trattò negli anni ’90 del primo passo di Aprilia tra le grosse cilindrate. Prima la produzione si fermava a scooter, ciclomotori e moto sportive al massimo di 250 cm3. Prestazioni brillanti ma non esagerate, ma il mercato chiamava il debutto nel mondo delle maxi-moto, con un passo avanti a livello tecnico e di immagine.

L’intenzione era quella di fare concorrenza alla Honda VFR, che allora aveva un grande riscontro. Aprilia puntò sul bicilindrico (Honda montava un 4 cilindri a V), con la qualità di una moto leggera e con erogazione più vigorosa in basso. Il motore era un prodotto Rotax, azienda austriaca alla quale venne affidata la costruzione in serie.

Un progetto avanzato e innovativo, con il bicilindrico a V che garantiva maggiore compattezza e telaio più libero. La ciclistica anche era all’avanguardia, per la guidabilità eccellente della RSV 1000. La forcella Ohlins a steli rovesciati e la sospensione posteriore con forcellone in alluminio furono soluzioni originali, così come l’adozione dei freni Brembo e ruote in lega da 17 pollici.

La RSV 1000 ebbe quattro serie di produzione, fino al 2008, quando l’uscita della RSV4 la mandò definitivamente in pensione. Oggi però il Gruppo Piaggio potrebbe seriamente pensare di riportarla in auge con qualche innovazione ancora da confermare.

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