Nessuno ci aveva mai pensato prima e poi un giorno, sono arrivati loro ed hanno cambiato tutto. Così alcuni marchi hanno cambiato per sempre il modo di fare le motociclette. Gli esempi più lampanti sono queste che state per vedere, alcune sono davvero incredibili.
Che noia fare sempre le stesse cose: questo devono aver pensato alcune case produttrici quando si sono messe in testa di produrre motociclette completamente diverse da quelle del periodo, rivoluzionando in molti casi il mondo delle due ruote una volta per sempre. Molte delle innovatrici…sono proprio italiane.
Energia verde
Tracciando una lista dei cambiamenti maggiori che l’industria dei trasporti ha affrontato negli ultimi anni, la transizione ecologica è probabilmente la più importante di sempre. Per questo le case che hanno giocato di anticipo come la britannica Triumph nel settore delle motociclette elettriche saranno sicuramente premiate in futuro. In questo campo, c’è un nome sopra tutti però che ha anticipato molto i tempi.
Presentata ormai nel 2019, la Harley Davidson LiveWire è stata la primissima motocicletta elettrica presentata da un marchio di rilievo oltre che la prima volta della casa di Milwaukee nel settore. Questa due ruote dall’aspetto rivoluzionario può contare su un motore completamente a batteria da 100 cavalli per 177 chilometri orari di velocità massima. Il prezzo è una bella bastonata, però: oltre 36.000 Euro nelle versioni commerciali prodotte in serie!
Numero dei cilindri
Ad oggi è ormai normale guidare una motocicletta con motore a quattro cilindri, molto simile sotto certi aspetti alle automobili. Ma un tempo, non era così, sono stati i giapponesi a diffondere questa convinzione. E ad inventare il primo propulsore a quattro cilindri da montare su una motocicletta invece sapete chi sono stati? I belgi della FN, azienda che produce anche armi e mezzi pesanti che nel 1905 propose la innovativa Fn Four, dotata di motore a quattro cilindri in linea da appena 5 cavalli di potenza, pensate che roba.
Da quando sono troppi a quando sono pochi: non solo le motociclette a quattro cilindri sono una solida realtà, oggi, ma anche quelle a tre. Una delle prime conosciute nel mondo è sicuramente la Benelli Tornado Tre, un modello del 2001 ideato principalmente per il campionato di Superbike che finì per essere venduta anche in configurazione civile. La motocicletta con quattro valvole per cilindro sapeva il fatto suo con un telaio in acciaio ed alluminio ed una potenza di ben 161 cavalli ma non ebbe molto successo, come spesso accade alle innovatrici.
Accolte male…
Ebbene si, non sempre creare una motocicletta innovativa è una cosa positiva. A volte, l’innovazione non viene accolta bene, chiedetelo a Ducati che nell’ultimo mondiale conquistato si è vista prendere di petto dalla concorrenza a causa di un’innovazione incredibile sostenuta soprattutto dal manager Gigi Dall’Igna che ha dovuto poi toglierla dall’equazione per colpa delle proteste.
La Desmosedici che si è portata a casa il titolo mondiale lo scorso anno usava un sistema noto come Holeshot o Abbassatore, attivato mediante la pressione di un pulsante e capace di abbassare l’assetto della due ruote migliorando l’aderenza alla pista e spingendo la due ruote a velocità massima sul rettilineo. Questa innovazione…ha fatto bruciare il fondoschiena alla concorrenza che ne ha chiesto ed ottenuto la messa al bando per regolamento.
Anche sul mercato però le cose possono andare male a chi spinge un po’ troppo sull’acceleratore della macchina del tempo: altri due modelli che non sono stati accolti bene perchè troppo avanti sui tempi sono le famose Ducati 999 e la Augusta Futura, modelli usciti nei primi anni duemila ed oggi apprezzatissimi ma ai tempi, molto criticati dal pubblico per il loro design troppo spinto. Ne abbiamo parlato in passato, se ricordate bene.