Il colosso delle moto è in ginocchio, clienti e operai in preghiera: rischia il fallimento

Ancora una volta ci sono grossi problemi per il mito delle due ruote, con la situazione che è sorprendentemente complicata.

Il mondo dei motori sta attraversando un periodo decisamente complicato, considerando infatti come tante aziende siano in grave difficoltà economica. La motivazione dipende da un mercato che ormai si sta evolvendo in modo sempre più chiaro ed evidente, con la nascita anche di nuove società che puntano a farsi strada.

Gravi problemi per il colosso motociclistico
Problemi per il colosso (nextmoto.it)

Ci sono anche dei marchi storici che stanno cercando di elevare quanto più possibile il proprio blasone e lo si evince perfettamente nel momento in cui si guarda in casa KTM. La casa austriaca ha dimostrato nell’ultimo periodo di poter essere considerata con pieno merito come una delle aziende in maggiore via di sviluppo di questi anni, soprattutto grazie al loro grande impatto nel mondo delle corse.

In MotoGP infatti la KTM punta nel prossimo futuro a diventare uno dei marchi di punta e in grado di lottare per il titolo mondiale e lo dimostra il fatto di avere tra le mani dei campioni come Acosta e Binder per il Team ufficiale e in quello satellite ora sono arrivati Bastianini e Vinales per il 2025. Nonostante i grandi investimenti la situazione si fa sempre più complicata, con la KTM che non sta attraversando un momento positivo.

Pierer Mobility in crisi: cosa accadrà a KTM e non solo?

La holding Pierer Mobility ha modo di gestire alcuni dei più grandi marchi motociclistici del momento, con KTM ed MV Agusta che sono solo alcune delle più note, ma non si può dimenticare nemmeno la Husqvarna o la GasGas. Stando a quanto si evince dalle pagine del “Sole 24Ore”, purtroppo i conti semestrali sono decisamente negativi.

KTM non basta per Pierer Mobility
KTM (Ansa – nextmoto.it)

Complessivamente il fatturato ha toccato il miliardo di Euro, con il 93% dei ricavi che derivano unicamente dal settore motociclistico, ma le vendite sono in calo del 27% rispetto al 2023. La perdita dunque è di ben 172 milioni di Euro, che non può essere coperta dall’utile del 2023 che era di 53 milioni di Euro. Questo ha comportato così un debito che tocca il miliardo e 450 milioni di Euro.

Numeri che ora spaventano sempre di più Pierer Mobility, perché i soli 147.496 modelli venduti non possono giustificare i grandi investimenti fatti negli anni. Tra le cause di questo crollo vi sarebbe il fatto di aver dato vita alla ristrutturazione del settore delle biciclette, ma soprattutto vi sono gli elevati costi di produzione in Europa, con ben 200 posti di lavoro che sono prossimi a essere tagliati.

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