Brutte notizie per uno storico e imponente brand automobilistico e per moltissimi suoi dipendenti: si chiudono gli stabilimenti.
Il 2024 sta segnando una vera e propria crisi senza precedenti nel settore automotive. Diverse le cause che hanno portato ad un calo delle vendite e dell’interesse per moltissimi brand, anche i più iconici. Infatti da un lato si segnala l’incremento dei costi di produzione, dovuti all’inflazione e all’aumento sulle materie prime. Dall’altro la difficoltosa transizione ecologica e l’aumento dei veicoli elettrici che non convincono la clientela, soprattutto in Europa.
Come detto anche i maggiori marchi automobilistici a livello internazionale stanno soffrendo per la recessione di cui abbiamo appena parlato. Tra quelli più in difficoltà c’è da tempo il marchio Volkswagen, un vero e proprio punto di riferimento per il mercato europeo. L’azienda tedesca sta contando numeri in pieno ribasso e tante problematiche finanziarie ormai da diversi mesi.
Volkswagen, contro la propria volontà ed i programmi originali, deve forzatamente rivedere le proprie strategie commerciali e strutturali. Per questo motivo, oltre allo stop alla produzione di alcuni iconici modelli, come quella della Polo, deve intervenire con decisioni drastiche e severe per provare a risollevare conti e fatturato in vista della fine dell’anno solare.
Una delle disposizioni più temute e difficili da prendere riguarderà la chiusura di ben tre stabilimenti produttivi della Volkswagen. Ci riferiamo alla fabbrica Karmann di Osnabrück, alla tanto sventurata ‘Fabbrica di vetro’ di Dresda ed infine all’impianto di Emden. I primi due stabilimenti saranno chiusi o al massimo venduti a qualche altra azienda, mentre il terzo continuerà a lavorare ma affittato ad una terza società.
Ovviamente tali chiusure costringeranno numerosi tra dipendenti amministrativi ed operai a restare senza impiego. Una brutta faccenda che però Thomas Schafer, amministratore delegato di Volkswagen, ha ammesso essere inevitabile. “Dobbiamo avallare qualsiasi soluzione che riduca nettamente i costi in eccesso. Non possiamo semplicemente metterci un cerotto e continuare a trascinarci avanti” – ha ammesso il manager senza fronzoli.
Una notizia tremenda, che arriva pochi giorni dopo l’ufficialità del licenziamento di 4.000 operai dagli stabilimenti Ford, altro brand in netta recessione. Ovviamente l’IG Metall, il maggiore sindacato dei metalmeccanici tedeschi, ha annunciato diversi scioperi di avvertimento dal mese di dicembre per manifestare contro i tagli.
Davvero paradossale ciò che sta accadendo in casa Volkswagen, soprattutto dopo i numeri e gli annunci confortanti del 2023. Un anno fa il CEO Oliver Blume aveva ammesso che il brand, anche in un contesto complicato, era stato in grado di creare una buona base per il futuro e costituito una posizione di forza, anche in vista della transizione ecologica.
Oggi invece i numeri dicono tutto il contrario: il marchio di Wolfsburg ha registrato un calo delle consegne globali del 2,5%, con un calo in Cina del 10% come marchio, oltre al calo del 14% in Europa. In totale le EV vendute sono poco più di 148.000, numeri particolarmente bassi rispetto alle attese.