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Il carburante che eliminerà l’elettrico arriva dall’Italia: il futuro dell’automotive ora è tricolore

L’Italia non si ferma solo all’elettrico, ma sembra aver trovato una soluzione che accontenta davvero tutti.

Il mondo della mobilità si sta rivoluzionando e lo si vede anche da come si sta cercando di puntare in modo sempre più deciso sull’elettrico. Il fatto che si tratti di un’imposizione dall’alto non è di certo il miglior modo per convincere le persone a puntarci, con le vendite che non stanno andando come sperato.

Motore Italia (nextmoto.it)

Per questo motivo si sta cercando di rivalutare con attenzione il Green Deal, con lo stop all’immatricolazione di veicoli termici dal 2035 che rischia di essere un drammatico autogol per l’Europa. Sono molte le aziende che dimostrano di volersi ribellare alla situazione, soprattutto perché ci sono tante soluzioni.

L’Italia per esempio è una delle grandi Patrie mondiali dei motori e dunque sarebbe un enorme spreco quello di fermarsi al solo elettrico. I carburanti ecologici al giorno d’oggi non mancano di certo e lo si vede chiaramente nel momento in cui si parla di biocarburanti, con questi che sono molto richiesti e l’Italia sembra essere davanti a tutti per il loro sviluppo.

Biocarburanti: l’Italia sempre più centrale nel progetto

Ciò che conta non è come ci si arrivare, ma giungere il prima possibile all’obiettivo della decarbonizzazione e ciò è possibile non solo con l’elettrico. Lo si vede con il caso dei biocarburanti con Neste, gruppo finlandese che si dedica alla produzione di biocarburanti, che ha evidenziato come in Europa ci sarà una richiesta da 11 milioni di tonnellate entro il 2030.

Biocarburante (nextmoto.it)

In Francia si parla addirittura di come il biodiesel solo nel 2025 arriverà a toccare una pazzesca richiesta di ben 11,3 tonnellate. A parlare inoltre del futuro del biocarburante in Italia è il CEO di Adamant Group, ovvero Riccardo Marchetti, con questi che ha sottolineato, come riporta anche hdmotori.it, di come ci sia un grande sviluppo nel Belpaese di questi carburanti.

Lo si evince dal fatto che vi è una grande disponibilità di oli esausti e di scarti agricoli. L’Italia si trova dunque in una posizione nella quale si può investire molto nel settore e ciò sta attirando importanti investitori, nonostante non abbia modo di garantire i volumi di produzione di Germania o di Francia. Il Belpaese però ha modo di giocare un ruolo chiave nello sviluppo dei biofuel avanzati che possono essere utilizzati nella filiera del trasporto aereo e marittimo. Una novità che convince tutti e garantirà un nuovo futuro al diesel.