Questi scooter sono impressi nella memoria degli italiani e non ne usciranno più. Ecco la caratteristica che li ha resi un vero cult prima del tempo.
Quella tra gli italiani e i motorini cinquanta è una storia d’amore infinita che va avanti ormai da secoli e soprattutto che ci ha regalato tanti modelli classici, i primi a cui pensiamo sono la Vespa e la Lambretta che nel nostro paese rappresentano un po’ un ricordo dei tempi andati, nonostante la prima sia tuttora prodotta dal brand italiano e non ci siano piani per mandarla in pensione.
Oggi ripercorreremo la storia di alcuni modelli caratterizzati dall’avviamento a pedale, quando ancora la chiave per il motorino era solo un optional! Il primo fra tutti è il Piaggio Ciao, praticamente una bicicletta con motore da 49 cc di cilindrata che ha fatto la gioia di tantissimi motociclisti e giovani che non avevano i soldi per un motorino più potente ma non ne avevano nemmeno bisogno: prodotto addirittura dal 1967 al 2006, lo scooter ha fatto faville sul mercato.
Che dire poi del Fantic Issimo, modello cinquanta costruito a partire dagli anni settanta che ha reso la casa italiana Fantic Motors così importante al livello economico nel nostro paese? Il piccolo motorino si distingueva per un prezzo contenuto che ancora oggi può vantare – si trova a meno di cinquecento Euro con grande facilità – ed un’agilità fuori dal comune.
Nostalgia rampante!
Anche la casa francese Peugeot può vantare qualche modello storico, senza tornare all’ennesima citazione del Metropolis che è molto più recente dei modelli che stiamo vedendo oggi: con un peso di ben 40 chilogrammi il piccolo modello Peugeot 103 è stato uno degli scooter cinquanta più ingombranti della nostra lista, fornendo però una grande affidabilità e soprattutto uno stile riconoscibilissimo che ancora piace molto ai collezionisti.
Chiudiamo con un modello meno noto ma non per questo da sottovalutare ossia il Garelli Noi introdotto dalla casa produttrice fondata addirittura nel 1919: il motorino era molto simile al Ciao, visivamente parlando, ma vantava un solido telaio su cui si inseriva un piccolo sellino, diciamo solo che portare dei passeggeri al di là dell’aspetto legale non era facilissimo!
E questo era il nostro, personale elenco nostalgico dei modelli che hanno fatto dell’Italia il paradiso dei cinquantini: sicuramente ne abbiamo lasciato fuori qualcuno che a voi sarebbe piaciuto includere, quali modelli avreste introdotto in questa lista?