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Hypermiling.
E’ stata decretata la parola più usata nell’ anno che sta per volgere al termine: stiamo parlando del relativamente nuovo termine “hypermiling“, particolarmente utilizzato in Nord America, che definisce quello stile di guida basato su una serie di accorgimenti che mirano a ridurre il consumo di carburante nell’ utilizzo dell’ auto.
Il termine, usato frequentemente in USA, si riferisce quindi a quella serie di tecniche e accorgimenti che mirano a massimizzare il risparmio di carburante e ridurre i consumi.
In un periodo di instabilità economico-finanziaria in cui la parola “risparmio” suona come un imperativo categorico, il mondo dell’ automotive e dei motori in generale si plasma su di esso, interpretandone il significato in maniera perfetta e traslandolo su uno dei settori più “cool” di questi ultimi anni: il consumo di carburante derivato dal petrolio.
E così, in un periodo in cui il Motor Show 2008 espone le “automobili verdi“, la Comunità Europea finanzia la ricerca su forme di “energia pulita“, i costruttori giapponesi provano a giocarsi il Jolly di arrivare prima e meglio sul mercato con numerose proposte di “motori ibridi“, anche il wording si adegua ed esce sul panorama delle parole più famose e più utilizzate a livello mondiale con il termine “hypermiling“, appunto.
E’ da notare che la parola hypermiling non sia un concetto fatuo e aleatorio, vagante nella dimensione delle idee platoniche alla ricerca di una collocazione terrena plausibile e funzionale.
La corrente dell’ hypermilining è interpretata dagli adepti del low-consumption, definiti “hypermilers“.
Il termine è stato coniato nel 2004 da Wayne Gerdes (sito web CleanMPG), uno dei pionieri dell’ hypermiling e uno dei migliori hypermilers in circolazione oggi: è suo, infatti, il record di consumi ridotti grazie ad aver percorso 30 miglia con un solo gallone di carburante, alla guida di una Acura MDX e ben 59 miglia per gallone su una Honda Accord.
Con i prezzi della benzina saliti alle stelle e le paure sempre più diffuse sul riscaldamento globale, “l’efficienza del carburante” sta acquistando punti di popolarità.
In molti, ormai, sono persuasi della differenza, in termini di consumi, che possa significare il cambiamento delle proprie abitudini di guida verso una maggiore responsabilizzazione sulle emissioni e sul consumo superfluo di carburante.
Oltre al plauso alla parola hypermiling levato dalla comunità ecologica mondiale, anche quella delle nuove parole è arrivata per conferire ancor più autorevolezza ad una parola che già echeggia tra i concetti più gettonati di questo primo decennio del nuovo secolo.
Proprio quest’anno, infatti, la parola hypermiling è stata eletta “miglior nuova parola del 2008” dal New Oxford American Dictionary.
Un trionfo vestito di verde in un mondo che chiede sempre più aria pulita da respirare.
Già, perchè l’ hypermiling non è solo una parola o uno sterile concetto, ma una pratica che sta dilagando in America e che in Europa trova un numero impressionante di sostenitori.
Il nucleo della hypermiler-philosophy è quello di utilizzare entrambi pedali di acceleratore e freno il meno possibile.
Perché ogni volta che si preme l’ acceleratore, si sta utilizzando combustibile, e ogni volta che si agisce sul freno, si sta evitando di ottimizzare l’ energia cinetica del veicolo.
Sono tecniche di Hypermiling.
Esistono, però, anche alcune tecniche estreme di hypermiling, ma non tutte sono viste di buon occhio.
Sembra, infatti, che mettersi in scia (drafting) di un camion, per esempio, sia una diffusa usanza degli hipermilers, che però potrebbe rivelarsi pericolosa.
Inoltre, pare gli gli hypermilers siano soliti spegnere il motore della macchina in moto durante tratti particolarmente lunghi di discesa, cosa che dovrebbe però mettere in guardia data la possibilità di perdere il potere sterzante e frenante dell’ auto.
Un’ altra singolare tecnica è quella di mettere in moto l’ auto a spinta e poi salire sopra quanto l’ auto è ormai in movimento.
Per il momento, l’ hypermiling viene adottato concettualmente in Europa in maniera estremamente più “soft” e consiste in alcune semplici tecniche di buon senso automobilistico e motociclistico che prevedono di non sgasare e schiacciare l’ acceleratore a tavoletta appena scatta il verde, non accelerare bruscamente e frenare subito dopo, non modificare l’ aerodinamica dell’ auto o della moto oberando i veicoli con pacchi pesanti e dalle forme poco ortodosse, ed altri accorgimenti di questo genere.
Abbiamo approfondito più volte l’ argomento dei consumi ridotti: sono in molti coloro che si stanno concentrando su tale argomento che potrebbe vedere presto una luce e trovare una soluzione sicura, funzionale e applicabile.
Ed evitare di escogitare fantasiose soluzioni e riuscire ad avere qualche centesimo di dollaro in più e qualche infarto in meno.
Foto da www.cleanmpg.com