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Husqvarna automatica 2 tempi: un progetto ambizioso che parte da lontano

La Husqvarna ha sempre dato mostra delle proprie qualità con una serie di moto favolose, ma questo progetto in pochi lo ricordavano.

Le motociclette sono una delle più grandi passioni degli italiani e non solo, soprattutto perché permettono di unire l’amore per i motori con la voglia di stare in contatto con la natura. Da questo punto di vista la Husqvarna è sicuramente una di quelle che ha dimostrato la voglia di unire i due aspetti.

Husqvarna (NextMoto)

La casa svedese ha sempre avuto la volontà di produrre delle moto che potessero essere quanto più adatte possibili per la velocità nelle strade più sterrate. Prettamente infatti sono state progettate delle enduro, in modo tale da guidare comodamente nelle strade più sterrate.

Non tutti sanno che in partenza questa azienda era nata per poter produrre dei moschetti che sarebbero stati dati in dotazione all’esercito svedese, un inizio dunque decisamente diverso rispetto a quanto prodotto in seguito. La Husqvarna ha messo in mostra inoltre la propria voglia di emergere nel motorsport.

Nel MotoMondiale la si sta ammirando soprattutto in Moto3, con Ayumu Sasaki che sta sognando la grande rincorsa al titolo mondiale. Sarà sicuramente una grande impresa nel caso dovesse concretizzarsi il tutto, ma la Husqvarna sogna in grande.

Proprio per quanto riguarda il motorsport, in passato la Husqvarna aveva avuto modo di mettersi in mostra nell’enduro. Il progetto era davvero molto ambizioso e oggi è stato ripreso in mano per dare vita a una moto da sogno.

Husqvarna 430: il pazzo progetto a due tempi

Si deve ritornare indietro con la memoria a metà degli anni ’80 per poter riscoprire questo eccezionale modello. La Husqvarna 430 infatti è una moto che ebbe molto successo nel periodo tra il 1986 e il 1988, con questo mezzo che veniva utilizzato dalla Scuderia Auto Husky.

Husqvarna 430 (YouTube – NextMoto)

Colui che guidava la moto in questione era Jimmy Lennox, un pilota che attualmente lavora all’interno dell’Università di Scienza e ingegneria della Pennsylvania. Il suo periodo di splendore durò per lui troppo poco, a causa dell’imminente crescita delle moto italiane.

Si trattava di un modello davvero avveniristico e soprattutto incredibile, considerando come fosse una moto che montava un totale di tre frizioni centrifughe. Il primo era utilizzabile tramite la velocità della pedivella, mentre gli altri due si rifacevano allo spunto legato alla ruota posteriore.

Si tratta di una enduro che ebbe anche un certo successo nei vari campionati nazionali statunitensi e che venne portata al successo da Terry Cunningham. Jimmy Lennox però voleva ridare vita a questo leggendario e mirabolante progetto. Ecco dunque come mai nel 2020 decise di completare un grande progetto.

La moto venne del tutto rinnovata, con il telaio he era quello della Husqvarna WR2008, con le sospensioni e la carrozzeria che erano sempre della casa svedese. Il modello si rifaceva così alla Husky con motore svedese, il telaio era italiano e il motore austriaco, quest’ultimo progettato da Kevin Hutchinson.

Il turbo è di produzione della Husky, con quest’ultimo che è un TE2019i del 300 e anche la protezione del tubo è della Husky. Un modello eccezionale che ha sicuramente fatto parlare di sé per il suo progetto molto ambizioso.