Honda cambia di nuovo la realtà e lo fa con un optional che ci farà viaggiare molto più sicuri. Non è un gadget da fantascienza ma innovazione vera.
Siamo tutti abbastanza stanchi di innovazioni finte, che non portano da nessuna parte. Solo lucette, specchietti per le allodole, fumo negli occhi. Sostanza poca, quando non completamente assente. La grande “invasione” giapponese degli anni ’70 fu accusata un po’ di questo. Tante lucette sul cruscotto, troppe.
Ma sotto c’era molto di più: qualità, affidabilità. E di tutto questo abbiamo dovuto accorgerci e abbiamo imparato ad apprezzarlo. Honda è stata la capofila per decenni di una costante trasformazione dell’oggetto-moto in qualcosa di sempre più avanzato e futuribile. Oggi la sfida ricomincia.
Honda introduce tecnologia che non ti aspetti
Honda ci ha abituati alle sorprese. Prima il cambio DCT, ora tocca a un sistema ADAS con telecamere che potrebbe cambiare per sempre il mondo delle due ruote. La notizia è recente e interessante: la casa dell’ala dorata sta lavorando a un pacchetto di controlli elettronici per migliorare la sicurezza attiva.

Non è la prima volta che le moto prendono in prestito tecnologie dalle auto, eppure questa volta c’è qualcosa di diverso. Niente fornitori esterni come Bosch o Continental. Tutto fatto in casa, un po’ come Tesla nel mondo auto. Le telecamere raccolgono dati che, uniti a quelli dei radar, creano un sistema più completo e sofisticato.
Il prototipo è stato già presentato a EICMA. L’Africa Twin scelta per i test ha due telecamere sul cupolino, due occhi che non solo vedono gli ostacoli ma riconoscono anche colori, identificano i tipi di veicoli e persino le irregolarità dell’asfalto.
Grazie a questa tecnologia, la moto può regolare controllo di trazione e ABS in base al fondo stradale. Le sospensioni semi-attive si adattano automaticamente alle condizioni. È come avere un sesto senso elettronico che anticipa i problemi.
Qualcuno si chiederà se non stiamo andando troppo verso la guida autonoma. I motociclisti sono spesso diffidenti, e con ragione visti i rischi che affrontano in strada, ma l’esperienza recente ci dice che non c’è da preoccuparsi. I costruttori hanno imparato a creare sistemi discreti come per esempio l’ABS moderno, che quasi non si sente quando interviene.
Diciamolo chiaro: siamo ancora in fase di prototipo e la nostra guida non cambierà domani, probabilmente ci vorrà tempo prima di vedere questa tecnologia in concessionaria, ma quando arriverà, allora sì che cambierà il nostro modo di vedere l’elettronica sulle moto. Allora la libertà e la sicurezza non sembreranno più due concetti in antitesi.