Arriva un nuovo SUV di Honda ma che è decisamente diverso rispetto agli altri in commercio. Ecco spiegato il motivo.
Ormai il mondo dell’auto è in piena rivoluzione elettrica. Tutti i grandi marchi stanno spingendo per cambiare radicalmente la propria offerta, voltando pagina con modelli che presentano questa tecnologia. Ma in questo periodi di transizione molto importanti sono le motorizzazioni ibride, che riscuotono ancora molto successo rispetto all’elettrico. Tra chi invece vuole esplorare anche altre vie c’è Honda, da sempre all’avanguardia per quanto riguarda la tecnologia. E lo conferma anche il suo ultimo modello presentato al pubblico.
Negli ultimi anni, le motorizzazioni ibride si sono moltiplicate, generando confusione tra il pubblico. Ad oggi sono tre le scelte possibili: innanzitutto la full-hybrid, che si caratterizza per il doppio motore, uno termico e uno elettrico, con quest’ultimo che si ricarica in decelerazione e in frenata, immagazzinando energia e ricaricando la batteria aiutando in termini di efficienza generale e consumi.
Poi c’è la tecnologia mild-hybrid, con generatore e batterie più piccole e un motore elettrico che non è completamente autonomo, neanche per brevi tratti. Ma permette comunque una riduzione dei consumi del 10-15% rispetto a motori benzina o diesel. E poi c’è l’ibrido plug-in, che si differenzia dalle ibride classiche perché possono essere ricaricate a una presa di corrente e hanno una maggiore autonomia in elettrico, mentre a batterie scariche si comportano come delle full-hybrid. Honda invece è andata oltre.
Sarà anche leader nelle due ruote sempre grazie alla sua tecnologia, ma anche nel mondo delle quattro la casa giapponese si fa notare per le soluzioni originali. E nella CR-V e:FCEV ha davvero fatto qualcosa di diverso rispetto agli altri marchi. Come dice Honda, si tratta del dell’unico SUV elettrico compatto a celle a combustibile”. Ma cosa vuol dire? In pratica è un plug-in, ma a idrogeno e non con motore termico. E sarà offerto in leasing a breve in California.
Nello specifico il motore elettrico montato anteriormente su questa vettura ha una potenza di 174 CV, mentre il serbatoio di idrogeno compresso ha una capacità di 4,3 chilogrammi per un’autonomia di guida certificata EPA di 435 km. La batteria separata da 17,7 kWh è sufficiente per percorrere 47 km.
Per una macchina del genere, Honda ha dovuto completamente modificare le sospensioni su entrambi gli assi. E il risultato è un comfort uguale se non superiore alle altre vetture ibride. La casa madre dice che il modulo a celle a combustibile, prodotto in Michigan e sviluppato in collaborazione con General Motors è più efficiente, durevole ma soprattutto economico rispetto al suo predecessore. Ma pare essere ancora una scelta “di nicchia”. Infatti in California la Shell ha annunciato l’intenzione di chiudere tutte e sette le sue stazioni di idrogeno, mentre in Italia sono solo due i distributori, a Mestre e a Bolzano. Sarà davvero quella dell’idrogeno la strada del futuro? Honda sarà andata troppo in avanti?