Honda ha recentemente parlato diffusamente del modello di
business che intende perseguire nei prossimi anni i quali, secondo la casa di
Tokyo, saranno segnati da
profondi cambiamenti rispetto alla situazione attuale, che i manager giapponesi giudicano ancora di
transizione tra una vecchia concezione della mobilitĂ su
due ruote che tende alla conservazione di se stessa e una nuova che invece stenta ad affermarsi, situazione a cui si aggiunge l’incognita di una
crisi che stenta a risolversi.
Honda si aspetta che la
sfida più importante dei prossimi anni riguardi l’abbattimento delle
emissioni inquinanti dei veicoli stradali e si appresta quindi a varare un piano denominato
Honda Electric Mobility Sinergy, che mira da un alto al potenziamento della
capacitĂ produttiva del settore delle
moto elettriche da parte della casa dell’
ala dorata e dall’altro alla costituzione di
infrastrutture per il rifornimento di veicoli elettrici e
ibridi elettrici – termici,
come del resto sta cominciando a fare anche Mercedes in Germania.
I
mercati da cui dovrebbe partire questa
rivoluzione sono quelli orientali e giapponese in primis seguiti a ruota da quello statunitense e infine da quello europeo: a differenza di quanto avviene oggi
negli investimenti per i tradizionali motori termici, in Honda si pensa infatti che la nuova mobilitĂ elettrica prenderĂ piede in maniera quasi contemporanea sia nei mercati emergenti che in quelli piĂą evoluti, dato che in questi ultimi le
questioni ambientali sono decisamente all’ordine del giorno.
L’impressione è che Honda abbia preparato un
piano veramente organico con in mente un quadro ben chiaro della
situazione e che si appresti davvero ad avviare, anche se lentamente, una rivoluzione epocale che porterebbe la
casa dell’ala dorata in una posizione strategica per quanto riguarda la
mobilitĂ del futuro.