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Come in un movie anni ’40 dai contorni extra-coloured, è stata svelata a New York una eccentrica due ruote di cui avevamo parlato in anteprima, la Honda Fury, il chopper american-style che punta al 2010 con ottimismo.
I sobborghi di New York si colorano di tinte forti, accese e iridescenti con l’ american style della nuova Honda Fury, il nuovo concetto di chopper alato che strizza l’ occhio alla nuova America affondando radici antiche in tradizioni yankee dipinte di seta e ricami nipponici.
Tradizione, prima di tutto. Americana o nipponica che sia, la Honda punta sul classico.
Dal punto di vista tecnico, è drasticamente bocciato il cambio a doppia frizione (dual clutch gear box),così come non è prevista alcuna novità neppure sul motore dal momento che la Honda Fury monta il classico V2 a 52° da 1.312 cc a iniziezione elettronica, tre valvole per cilindro, cambio a 5 rapporti e la consueta trasmissione ad albero.
Nulla di nuovo (o quasi) sotto il Sol Levante, quindi, che punta sulla tradizione per conquistare il pubblico del futuro. Ritorno al passato in un paese chopper-dipendente ubriacato di proiezioni future?
Non ci è dato saperlo, di fatto la casa nipponica ha preferito concentrarsi sul lato estetico piuttosto che su quello dell’ innovazione tecnica.
Ciclistica creativa: così si potrebbero definire gli eccessi della nuova Honda Fury, smodatamente lunga con i suoi 1809 mm di interasse e a angolo di inclinazione del canotto (che raggiunge i 38°), con i quali stabilisce un record di categoria per una moto omologata.
A questo, si aggiunge una sella rasoterra da 69 cm di altezza dal suolo e iper pneumatici, per un risultato che fa lievitare l’ angolo della bilancia fino a 247 kg.