Honda e Yamaha stanno vivendo una stagione molto negativa. La MotoGP pensa a una mossa a sorpresa
Le Scuderie giapponesi nella loro storia sono state in grade di vincere vari titoli Mondiali in MotoGP. Nel nuovo Millennio solamente la Ducati nel 2007 e nel 2022 e la Suzuki nel 2000 e 2020 sono state in grado di fermare il dominio assoluto delle imprendibili Yamaha e Honda.
Nell’edizione 2023 però nessuna delle due sta dimostrando di essere realmente competitiva, con la Honda che continua a perdere i pezzi durante le varie gare. Marc Marquez e Joan Mir sono stati più volte fermi ai box per infortunio, mentre per la Yamaha il solo Fabio Quartararo non basta per risollevare le sorti di una moto lontana dall’antico splendore.
Quello che sicuramente risulta essere maggiormente doloroso per le due Scuderie storiche è il fatto di essere passate in poco tempo al ruolo di “Cenerentola” della MotoGP. Non solo la Ducati, ma anche Aprilia e KTM si stanno dimostrando molto più competitive.
In MotoGP i quattro piloti delle due Scuderie hanno tutti vinto un Mondiale, salvo Franco Morbidelli che comunque è stato vicecampione nel 2020. Il problema dunque è alla base, con le moto che non sono all’altezza del blasone delle case motociclistiche e dei piloti stessi.
Qualcosa però finalmente sembra muoversi e ci potrebbero essere una serie di novità nel prossimo futuro. La motivazione è derivata anche dalle voci di un possibile ritiro della Honda dalla classe regina.
La MotoGP in soccorso di Honda e Yamaha
Già nell’aprile del 2023, il collaudatore e terzo pilota della Honda Stefan Bradl sperava di cuore che la sua Scuderia potesse ricadere nelle concessioni della Dorna, un aiuto che potrebbe consentire ai Team di tornare competitivi e provare a recuperare, almeno in parte, il terreno perduto.
Le concessioni consistono in un sistema di vantaggi per i team in difficoltà come l’utilizzo di nove motori invece di sette in stagione, sei wild card invece di tre per i piloti e la possibilità di svolgere Test anche non calendarizzati.
Il problema è che il regolamento in questo momento bloccherebbe qualsiasi possibile aiuto per la Honda e la Yamaha. La motivazione è legata al fatto che possono beneficiare di questo aiuto solo quelle moto che nell’arco degli ultimi due anni non sono mai andate a podio, fattispecie non riferibile ai due team.
Dunque non ci sarebbero le condizioni per richiedere una concessione, ancora di meno per la Yamaha vista la lotta al titolo di Quartararo nello scorso Mondiale. A parlare in questi termini, dando l’idea che non ci saranno delle concessioni secondo quanto riportato da speedweek.com, è il direttore tecnico della MotoGP Danny Aldridge.
Nonostante questo i manager di Dorna sperano che le altre tre Scuderie europee in MotoGP siano d’accordo nel concedere questi aiuti a Honda e Yamaha. Su tutte si fa leva sul fatto che furono proprio queste concessioni a dare una mano alla Ducati nel 2014 per uscire dalla crisi, anche se allora il regolamento non era così stringente.
La MotoGP ha indubbiamente bisogno delle migliori versioni di Honda e Yamaha, per permettere a campioni del mondo come Marquez e Quartararo di tornare ai livelli che gli competono.