Marc Marquez ha lasciato la Honda dopo 11 stagioni e già sono iniziate le provocazioni. Ecco cosa è emerso negli ultimi test svolti in pista a Valencia.
C’è una aria nuova ai box della Honda dopo l’uscita di scena, a distanza di 365 giorni, dei fratelli Marquez. L’HRC ha deciso di puntare con decisione su Luca Marini, dopo un quadriennio terribile vissuto con il talento di Cervera. Marc sembrava essere diventato il fenomeno indiscusso e indiscutibile della MotoGP dopo i tanti trionfi. Dopo la caduta di Jerez de la Frontera del 2020 tutto è cambiato.
Il centauro ha iniziato ad entrare ed uscire dagli ospedali tra continue operazioni all’omero destro e conseguenti riabilitazioni. In HRC è venuto a mancare quel punto di riferimento in grado di indirizzare lo sviluppo e determinare un salto di qualità concreto nelle successive stagioni. Al contrato la moto è stata modificata al punto tale che è risultata inguidabile non solo per tutti gli altri centauri della casa di Tokyo, ma anche per lo stesso Marc Marquez quando è rientrato a pieno regime.
Lo spagnolo avrebbe avuto bisogno di una moto rodata da un altro campione e per questo motivo, nel 2023, in Giappone hanno investito su Joan Mir, iridato nel 2020, e Alex Rins. L’ex duo della Suzuki, salvo un trionfo di Rins ad Austin, ha fatto una enorme fatica a trovare il feeling giusto sulla RC213V. A deludere è stato proprio Mir che, a dispetto del connazionale ex Suzuki, aveva l’appoggio del team HRC. In questo scenario Marc ha perso la pazienza.
Avrebbe desiderato avere una moto di alto profilo per giocarsi l’ottavo mondiale contro Bagnaia e gli altri top rider della MotoGP. Al contrario ha rischiato, nuovamente, di farsi male. Ha saltato diversi GP per una frattura al quinto metacarpo della mano destra e una contusione alla caviglia, per poi correre con regolarità il finale di stagione, condito solo dal terzo posto a Motegi. Forse era scritto nelle stelle che l’ultimo podio dell’otto volte iridato avvenisse sotto gli occhi spalancati dei tecnici della casa nipponica.
Honda, Mir punge Marquez
Nei test in sella alla Ducati il nativo di Cervera è sembrato subito a suo agio in sella alla Desmosedici. Visibilmente soddisfatto ha lasciato trasparire la sua soddisfazione con ampi sorrisi. Per contratto non potrà rilasciare dichiarazioni sulla moto italiana sino al termine dell’anno. Forse non avrà dato troppo peso agli aggiornamenti portati in pista dai tecnici della Honda sulla nuova RC213V, ma a quanto pare farebbero una grande differenza.
Sembra quasi uno sfregio fatto al campione di Cervera. Per anni aveva invocato delle novità sulla moto ma gli ingegneri sembravano non riuscire ad accontentarlo in nessun modo. Le parole di Mir, certamente, non avranno fatto piacere al #93 per quanto concentrato sulle dinamiche della sua Desmosedici. Il campione del mondo 2020 ha dichiarato che i progressi della moto sono sensibili.
“È più lunga e pesa anche meno – ha sancito Mir a Motorsport.com – è un primo passo per avere una moto di alto profilo ma la pista (tracciato di Valencia, ndr) non era perfetta, nel pomeriggio c’è stato una fase in cui non c’era vento, ma proprio in quel momento eravamo ai box. È mancato avere la pista in ottime condizioni e poter girare“. Il rider è soddisfatto ma si capirà il valore della Honda solo nel 2024 in occasione del primo appuntamento stagionale.