Il primo atto del Motomondiale a Portimao ha confermato la profonda crisi della Honda e c’è già chi è pronto ad aprire processi al team
Tre anni di fatto buttati e una crisi che non conosce via di uscita anche se qualche buona notizia dal primo weekend del Motomondiale è arrivata. Ma i tifosi della Honda in generale, di Marc Marquez in particolare si dovranno rassegnare: nella casa giapponese l’allarme sta suonando da tempo e non ha ancora smesso.
Lo ha dimostrato la prima giornata di Libere in vista del Gran Premio del Portogallo sulla pista di Portimao. Nonostante tutti avessero svolto già qui i loro test solo un paio di settimana fa, è stato un mezzo disastro per la Casa Alata.
Alla fine del venerdì, nessuna Honda in Top Ten e distacchi notevoli per i quattro piloti anche se solo due sono ufficiali. La crisi è profonda e investe tutti, compreso Marc Marquez che fisicamente sembra tornato a posto. Ma l’otto volte campione del mondo (sei in MotoGP fino al 2019) sta faticando a trovare il feeling giusto con la sua nuova HRC.
Honda, ora è allarme: la crisi del team è profonda e anche Marquez paga
Marquez per tutto il giorno ha usato la stessa tattica adottata nella seconda parte della stagione quando marcava come uno stopper le Ducati, soprattutto Bagnaia. Al mattino si è messo a girare spesso dietro al fratello Alex, che è andato forte con la Desmosedici del Team Gresini. Al pomeriggio invece ha seguito Fabio Quartararo e la sua Yamaha, cadendo anche nel finale per seguire il suo ritmo.
Alla fine ha chiuso quattordicesimo e sconsolato, perché nulla sta andando come avrebbe voluto. Così dovrà passare dalla Q1 e sarà fatica in più, senza nessuna certezza. Così come non ce ne sono per la gara Sprint, la priam dell’anno, anche se durerà soltanto 12 giri.
La sua confessione al quotidiano ‘AS’ è molto sincera. Avrebbe voluto centrare subito la Q2 anche se sapeva che sarebbe stato difficile e quindi ritrovarsi fuori è una sorpresa relativa. La Honda ha ancora difficoltà nel giro secco, questo è innegabile, mentre sul passo regge meglio i ritmi dellla concorrenza ma non basterà.
La soluzione? “L’unica è migliorare telaio e forcellone, provando qualche idea nuova. Il test a Jerez sarà l’unica possibilità di fare dei passi avanti. Se parti nelle prime due file, il resto della gara è molto più semplice. Se scatti dalla quarta fila, alla prima curva sei già a 2-3 secondi dalla zona podio e quindi dobbiamo continuare a lavorare per migliorare questo aspetto”.
L’amara confessione di Alex Rins alla Honda: non sta succedendo quello che si aspettava
In fondo il madrileno conosce molto bene tutto l’ambiente Honda e quindi sa che cosa si può aspettare. Chi invece è arrivato per la prima volta, come Alex Rins, sta facendo più fatica. Il suo ambientamento nel team LCR gestito da Lucio Cecchinello sta andando bene, sono tutti contenti della sua presenza ma la moto non va.
E la confessione dello spagnolo, con un recente passato vincente alla Suzuki, sta facendo tremare i tifosi. Quando ha firmato con la sua nuova squadra gli era stato promesso un trattamento diverso, praticamente pari a quello del team ufficiale HRC. Invece non sta succedendo e così si è sfogato ai microfoni di Dazn.
“Abbiamo cose diverse, anche se la mia filosofia è di dare il massimo con quello che ho. Ma se la squadra pretenderà risultati da me anche io pretenderò di avere la stessa moto degli altri”. Un chiaro messaggio alla Honda, più che alla sua squadra. In realtà è proprio il marchio ad avere grossi problemi e fino a quando non arriverà il nuovo tealio Kalex sarà dura.