Harley Davidson e
Triumph puntano forte sull’
India: questa ormai non è una
novità ma ora sono stati resi noti i
piani (o almeno una prima parte di questi) che i due importanti
costruttori intendono portare avanti in un paese che ha una cultura affine a quella anglosassone e che sta diventando sempre più importante per i grandi colossi delle
due ruote e per il
mercato globale in generale, specie in questo periodo in cui la
crisi continua a colpire molto duro in Europa e Stati Uniti.
In particolare, il costruttore americano specialista delle
moto custom sta pensando ad un
downsizing di alcuni dei propri
modelli per venire incontro alla preferenza per le
cilindrate piccole e medie che i consumatori indiani medi stanno chiaramente manifestando: in realtà non manca chi ama (e può permettersi)
moto molto più grandi, ma la stragrande maggioranza degli indiani sta puntando su veicoli a due ruote piccoli e leggeri.
La
casa inglese invece sta mettendo a punto un
piano triennale che dovrebbe comprendere una serie di
motociclette di piccola cilindrata che andranno a far compagnia ai sette modelli destinati all’India (fra i quali meritano una menzione la
Bonneville e la power-cruiser
Rocket III da 2.400 cc) che Triumph ha presentato in occasione dell’
Auto Expo tenutosi proprio nel paese asiatico durante le scorse settimane.
Ad
Hinckley hanno anche già deciso chi sarà a gestire
lo sbarco in India: si tratta di
Ashish Joshi, manager che ha portato al successo l’approdo in
Thailandia della casa inglese e che adesso punta a fare il bis in un
affare che però si annuncia molto più grande e probabilmente più complicato.
Insomma i grandi
colossi delle due ruote si stanno muovendo rapidamente ma per fortuna anche i costruttori italiani non stanno a guardare: il successo di
Ducati e il buon posizionamento di
Piaggio in quasi tutti i mercati emergenti ne sono la testimonianza più diretta (e sono pure la conferma che il
comparto italiano delle due ruote é ancora vivo e in buona salute).