Torna nuovamente in voga quello che è accaduto ormai ben 9 anni fa tra Marquez e Valentino Rossi. Attacco a sorpresa.
Quando parliamo di MotoGp non possiamo non far riferimento alla leggenda italiano Valentino Rossi e sebbene siano ormai passati diversi anni dal suo ritiro si continua a parlare di Vale e di ciò che è accaduto qualche anno fa. I suoi piloti ricordano con amarezza il 2015, l’anno in cui ha sfiorato il decimo titolo ma non lo ha vinto, anche o soprattutto per Marc Marquez.
Il pilota iberico si mise di traverso, sabotò l’azzurro e fece di tutto per non farlo vincere, provando addirittura ad aiutare il connazionale Jorge Lorenzo. Anni dopo si è tornato a discutere di tutto ciò, stavolta è farlo è stato una leggenda di questo sport come l’australiano Casey Stoner e il suo punto di vista è stato piuttosto pungente; Casey ha in parte difeso Marquez, parole che stanno facendo molto discutere in queste ore.
Stoney ha parlato nel podcast Ducati Diaries e ha chiarito: “E’ vero che Marc in certe cose ha meritato le critiche ma tutti dimenticano e danno la colpa a Marquez ma è stato Valentino Rossi a cominciare. Erano amici inizialmente e Rossi ha cominciato la guerra di parole, ha toccato Marquez e non puoi farlo”. Stoner ha proseguito: “Marquez da questo punto di vista era il peggior pilota in griglia e in questo modo Valentino ha perso il Mondiale, un Mondiale che poteva vincere senza problemi”.
Valentino Rossi, che attacco dell’ex rivale
Stoner non ha dimenticato ciò che accadeva in MotoGp e per certi versi sembra avere un cattivo ricordo di Rossi e di come si comportava durante il Mondiale:
“I tifosi – non solo quelli italiani – mi odiavano perchè avevo osato sfidare Valentino, lui era molto estroverso mentre io no, era importante per la MotoGp e io mi sono ritrovato tra i cattivi. Non mi interessava fare quello che faceva lui, avevo un altro carattere. Forse avrei dovuto fare lo stupido, non cercavo attenzione ma solo guidare forte”.
Frecciate non da poco per Rossi e Stoner sottolinea che la nuova generazione – a partire appunto da lui e Marquez – aveva imparato a gestire tutto ciò, molto più rispetto a come facevano i rivali del passato. Il pilota australiano si ritirò anch’egli molto giovane, l’ex Ducati non gradiva troppo questa competizione continua – a volte anche non sana – e decise di abbandonare.