Come molte altre case produttrici del periodo, anche MotoGuzzi ha dovuto prendere parte ad uno dei conflitti che hanno insanguinato l’Europa nel corso del novecento e lo ha fatto con un modello che oggi, in tempo di pace, vale davvero una fortuna!
A volte, da una cosa orribile può nascere qualcosa di valore. Questa frase rispecchia sicuramente quelli tra voi che hanno la passione per i veicoli militari, mezzi sicuramente molto belli da collezionare ma che purtroppo ci ricordano come fosse ieri che i nostri padri, nonni e bisnonni hanno combattuto e sono morti in due guerre mondiali terrificanti. Spesso, anche a bordo di motociclette come questa.
Moto in conflitto
Come abbiamo visto in un gran numero di occasioni, le motociclette non vengono soltanto utilizzate in città per saltare il traffico o in pista per eccitare gli appassionati di MotoGP ma in caso di guerra, possono diventare le migliori amiche dei soldati che le utilizzano, un po’ come moderni cavalli che al posto di un cuore hanno il motore e al posto degli zoccoli due robusti pneumatici rinforzati.
Tra le tante motociclette prodotte nel novecento che hanno visto la loro parte di conflitti non si può non ricordare un modello tutto italiano che la casa ormai ha sepolto nell’oblio ma che i collezionisti amano ancora molto, a giudicare da quanto sono disposti a pagare per avere una rarissima motocicletta di questo tipo, magari restaurata a dovere. Ecco di che modello si tratta.
Amica del bersagliere
All’alba della Seconda Guerra Mondiale l’esercito italiano, propaganda a parte, non sembrava messo molto bene al livello di motorizzazione e contava pochi veicoli ruotati tra le sue file se paragoniamo i numeri a quelli dell’impero britannico, nostro principale rivale nella guerra in Africa. Per ovviare al problema, il nostro esercito commissionò a case come la Moto Guzzi la produzione di motociclette per assalti rapidi.
Tra queste la più celebre è sicuramente la Moto Guzzi Alce che ad oggi, vale una vera fortuna. Questo modello prodotto a partire dal 1939 venne ideato soprattutto per le squadre di bersaglieri che potevano utilizzarle per le ricognizioni, per combattimenti mordi e fuggi grazie alle mitragliatrici leggere montate sulle versioni con sidecar o in generale per spostarsi in un ambiente inospitale dove muoversi a piedi poteva rappresentare morte certa, in molti casi.
Ricercata speciale!
Prodotta in oltre 7.000 esemplari la Alce rappresentò il punto fermo dei nostri reparti mobili specie in Nord Africa ma in generale, ovunque si combattesse. Con un peso inferiore ai due quintali, una velocità massima di 90 chilometri orari ma soprattutto un’autonomia di 300 chilometri col pieno di benzina, la Alce si rivelò un’ottima motocicletta da battaglia. Ad oggi però, a cercarla per ben altri motivi sono i collezionisti!
Nel dopoguerra la produzione continuò fino al 1948 con la Polizia Stradale come nuova destinataria degli esemplari prodotti dalla casa italiana. La Alce è anche importante perchè proprio dal suo telaio partì la progettazione della successiva Moto Guzzi Falcone, un esemplare iconico che segnò il motociclismo italiano negli anni cinquanta.
Se cercate online, vi renderete conto che trovare una motocicletta di questo tipo in condizioni perfette ad oggi è praticamente impossibile. Non è un caso che le poche due ruote Alce sopravvissute alla guerra e tuttora in grado di circolare siano vendute a peso d’oro con costi che raggiungono perfino i 18.900 Euro contro i circa 8.500 della successiva SuperAlce. I collezionisti comunque sono ben disposti a sborsare queste cifre.