“Ho sentito un grande botto”, Max Biaggi lascia tutti a bocca aperta: clamorosa rivelazione. Non aveva mai rischiato così tanto
Come tutti i piloti dalla lunga carriera, anche Max Biaggi ha dovuto affrontare incidenti e cadute intervallati alla grandi pagine scritte in pista. Ma la sua paura più grande, come ha raccontato di recente, non è stata quando si è fatto male veramente.
Perché nel 2017, dopo la caduta su una pista vicino a Latina, per qualche giorno molti hanno temuto anche per la sua vita prima di una piena ripresa. In realtà però il vero pericolo è stato in una occasione diversa, nemmeno sotto gli occhi delle telecamere.
Lo scorso anno infatti l’ex campione del mondo in Moto2 e Superbike è stato protagonista di una grandissima impresa. Sulla pista del Kennedy Space Center negli Stati Uniti, Biaggi in sella alla moto elettrica Vox Wattman ha demolito un muro storico, arrivando a toccare in rettilineo una velocità massima di 470,257 km/h.
Ad inizio febbraio, alla premiazione dei Caschi d’Oro Motosprint, alla nota rivista di motori ha raccontato un retroscena pazzesco. “Durante una delle prove ero in moto, lanciato attorno ai 400 orari, e sento un grande botto. Mi fermo, guardo la moto, era tutto a posto. A quel punto un meccanico mi ha fatto notare che il casco era semidistrutto”.
Pur avendo indossato un casco con un materiale più resistente rispetto a quelli classici, nessuno aveva calcolato che potesse rompersi. E invece è successo, anche se lui sul momento non si è accorto di nulla ed è stato un bene.
Max Biaggi lascia tutti a bocca aperta: la verità sulla lite con Rossi
Nel corso della sua lunga carriera però Biaggi è stato protagonista di diversi episodi, anche noin necessariamdnte legati alla gara in sé. Come il punto più basso della storica rivalità tra lui e Valentino Rossi che rappresentava il nuovo avanzante.
Al Montmelò nel 2001 Valentino vinse precedendo sul traguardo proprio Max Biaggi, giunto secondo e nel dopo-gara si sparsero voci incontrollate di una furiosa lite tra i due.- La verità è venuta fuori dopo oltre 20 anni, raccontata dallo stesso Max.
“Normalmente, solo il pilota e due meccanici erano ammessi nel parco chiuso. Ma Rossi quella volta aveva con sé anche il suo manager Gibo Badioli e Carlo Fiorani della Honda. E questo non era consentito dai regolamenti”.
In particolare Badioli aveva indossato il caso di Rossi con la visiera aperta e il bordo stava graffiando la faccia di Biaggi. “Per questo ho detto con rabbia a Badioli: ‘Non dovresti nemmeno essere qui! Perché quattro di voi devono andare alla cerimonia di premiazione?’”. Da lì cominciò in effetti una discussione violenta, con schiaffi e spintoni. Ma oggi i rapporti tra i due sono civili.
Nel 2023 Max tornerà in pista ma con un altro ruolo: ecco i suoi programmi
Il 2023 comincerà senza un team ufficiale guidato da Max Biaggi in Moto3. Lui ha deciso di chiudere, in attesa di una nuova occasione come manager, ma tornerà in pista con una doppia veste. Sarà ambasciatore del marchio Aprilia, con lui fin dai successi nel Mondiale Superbike. Ma farà anche sa consulente in MotoGP del team RNF che da questa stagione ha preso le Aprilia.
Lo ha confermato alla cerimonia dei caschi d’Oro: “Rimarrò sempre in ambito MotoGP e il mio 2023 sarà molto impegnativo. L’obiettivo è quello di essere competitivi fin da subito e riprendere quanto di positivo fatto nel 2022, un’annata incredibile per Aprilia con un Espargarò super ed un Vinales molto consistente”.