Per gli appassionati di motociclette si apre uno spiraglio interessante e ora c’è già la speranza che non sfumi: ecco di cosa si tratta.
Il tempo rivela il grado di incidenza che un marchio può avere e spesso dipende dalla capacità di essere al passo con le necessità dei potenziali clienti, con le evoluzione tecnologiche e sopratutto con la disponibilità finanziaria. Perciò non è strano che dal listino spariscano delle case di produzione che hanno comunque segnato un’epoca, e lasciano spazio al nuovo che avanza.
I ritorni di fiamma però ci sono, in alcune occasioni anche grazie alla spinta proprio della clientela affezionata ed è quanto si potrebbe verificare in Italia. Le “operazioni nostalgia” sono un must nel mondo dell’imprenditoria. C’è chi ha risorse economiche sufficienti per scommettere sul ripristino di un’azienda e riportarla in maniera più competitiva sul mercato.
Ad esempio, in molti sognano nel ritorno della Gilera o della Cagiva, marchi iconici e diversi imprenditori dall’Est dell’Europa stanno favorendo proprio questo riportare in vita pezzi di storia delle due ruote, approfittando del logo già conosciuto, il quale favorisce un’incursione più semplice sul mercato. È accaduto con Benelli e Moto Morini, ma anche con la Royal Enfield e la BSA. Quali altri potrebbero ritornare?
I clienti sognano il ritorno: i marchi che hanno segnato la storia delle due ruote
Per chi fosse intenzionato a scommettere sulla storicità di un logo, che col solo menzionare il nome è facile ricordare che sul serbatoio appariva gigante, potrebbe ricorrere a Laverda. Un vero spaccato dell’Italia sulle due ruote. Negli anni è divenuto famoso perché ha prodotto prima e con più efficacia di tutti, le motociclette sportive degli anni ’60-’70, facendo da apripista al presente. Il suo arancione è inconfondibile e sarebbe un apprezzatissimo amarcord. Aprilia e il Gruppo Piaggio avevano provato il rilancio un ventennio fa, ma senza poi proseguire nell’intento.
Un altro marchio emblematico è la Vincent, sparita intorno alla metà degli anni ’50. Ha realizzato le prime moto veloci ed eleganti ed è ancora fra le più ricercate marche per i collezionisti di vetture d’epoca. Robusti, ben fatti e dall’apparenza indistruttibili erano i mezzi della NSU, il cui impegno era votato alla creazione di motociclette più veloci possibili, a cavallo fra le due Guerre Mondiali. Chiaramente uno spazio d’eccezione l’avrebbe la Gilera soprammenzionata. Fra gli anni ’50-’60 i suoi modelli erano i tecnologicamente più avanzati e infatti in pista non conoscevano rivali. Il giusto mix fra moto sportiva e design avvincente: si sente la mancanza.
Una meteora che potrebbe essere ripresentata per darle una seconda chance è la Voxan. La sua storia è durata pochi anni, dal 1995. Tuttavia, i francesi hanno affascinato una frangia di esperti motociclisti e ancora c’è chi ne persegue i modelli in circolazione, che esaltano la personalizzazione degli stessi e la studiata tecnica. Infine, come dimenticare la Cagiva? Di recente la Ducati ha proposto un revival della Elefant e ha risvegliato l’interesse per il marchio, però pare sia impossibile dargli un’opportunità. La proprietà è della famiglia Castiglioni e con la Lucky Explorer sembrano chiuse le porte a un amarcord che sarebbe stato apprezzatissimo.