Tutti lo aspettavano al via del GP doi Spagna a Jerez e invece ancora una volta Marc Marquez marca visita: la sua assenza è un giallo
Qualcuno che ama i film horror potrebbe chiamarla ‘maledizione del Dottore’, o più semplicemente una questione di karma. Fatto sta che da quasi tre anni Marc Marquez è entrato in un tunnel nel quale si è infilato da solo e che non ha una via d’uscita.
Tutto era cominciato a Jerez de la Frontera, con quella sciagurata caduta nel luglio 2020, primo appuntamento di una stagione slittata di quattro mesi a causa della pandemia. Solo l’inizio di una lunga agonia che lo ha portato a subite quattro operazioni all’omero del braccio destro e che ancora oggi lo costringe a non essere al 100 per cento.
Eppure a Portimao nella prima gara della MotoGP 2023 aveva offerto dei segnali. La pole sfruttando abilmente la scia della Desmosedici di Enea Bastianini e poi il terzo posto nella Sprint Race lottando sino alla fine. Il botto nel Gran Premio, quando ha steso l’Aprilia di Oliveira, ha di nuovo cambiato tutto e così è stato costretto a saltare la terza gara di fila.
L’otto volte campione del mondo a Jerez farà solo lo spettatore e questo lo sapevamo da metà settimana. Ma la sua presenza si è trasformata in un giallo continuo, per ora senza colpevole. Prima l’annuncio di una sua conferenza stampa personale, a precedere di 3 ore quella dei piloti di MotoGP impegnati in gara, e tutti hanno tremato.
Poi la spiegazione della Honda, che ha specificato di aver organizzato tutto solo per un aggiornamento sulle sue condizioni di salute, per evitare illazioni. Intanto però sempre in quei minuti, aprendo il suo profilo Instagram, non appariva più la scritta ‘HRC MotoGP’, ma solo ‘MotoGP Rider’ e quindi molti hanno pensato ad un clamoroso addio. Infine Dorna che aveva cancellato l’appuntamento, salvo poi recuperarlo in extremis all’ora giusta.
Giallo Marquez, nuovo colpo di scena: le parole del campione sono chiare
Alla fine è arrivata la spiegazione, o meglio la conferma di quello che già sapevamo. Il campione madrileno non è in condizione di affrontare un weekend di prove, qualifiche, due gare senza mettere a rischio la sua salute e quella degli altri.
Lo ha spiegato lo stesso Marc in conferenza stampa. Già subito dopo l’intervento alla mano gli specialisti lo avevano avvisato: per quel problema al metacarpo sarebbero servite dalle 6 alle 8 settimane come minimo e invece lui ha provato a forzare i tempi. Ma memoria di quello che è successo negli ultimi tre anni ha anche rinunciato in fretta.
Qualcuno lo ha stuzzicato, dicendo che forse cinque o dieci anni fa, quando aveva un’altra età e altri stimoli, avrebbe provato lo stesso a scendere in pista. Lui ha risposto che in realtà la decisione sarebbe stata la stessa perché i medici sono stati categorici e ha chiesto consulto a tre staff diversi, tutti concordi.
Quindi proverà a recuperare per essere in pista a Le Mans fra due settimane. Poi però il Motomondiale si fermerà un mese aspettando il GP d’Italia al Mugello e quindi avrà comunque tempo per recuperare. Resta ancora in sospeso la questione della sua penalità, ma Marquez non ci pensa: “Per un pilota la pena più grande è l’infortunio e dover saltare almeno tre gare”.
Dopo l’ennesimo stop del campione spagnolo però tornano prepotenti le voci di un suo addio a fine stagione alla Honda. Da una parte c’è il contratto, che lo lega al team giapponese almeno fino al 2024 con uno stipendio annuo vicino ai 15 milioni di euro. Dall’altra c’è però il fatto che questa HRC non è una moto vincente, nonostante lo abbia appena fatto ad Austin con Rins. In mezzo soprattutto gli altri team che per ora non lo considerano, anche se sembra paradossale.
Qualcuno sospetta che Marquez non abbia fretta a rientrare perché vuole forzare la mano sull’addio. Il dottor Ignacio Roger de Oña, primario della clinica madrilena che lo ha in cura, però intervistato dal quotidiano ‘AS’ ha sgombrato ogni dubbio.
Ha spiegato che questo tipo di frattura richiede più tempo per il recupero rispetto ad altre fratture della mano o alla spalla. Fino a quando l’osso non sarà stabilizzato, non potrà sopportare le sollecitazioni di una moto potente come quelle della MotoGP.